ROMA. E’ in programma mercoledì 8 gennaio alle 17 a Roma, nel salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, il primo incontro del 2014 del ciclo di appuntamenti dedicati a Roma e al rapporto tra la città e gli scrittori. Protagonista della manifestazione è ogni volta un autore diverso ma il filo conduttore rimane sempre il suo relazionarsi con la città di Roma.

Le riflessioni vengono condotte sotto vari profili: dal punto di vista biografico, per capire quali testimonianze la città abbia lasciato nella loro vita, e dal punto di vista letterario, per esplorare la presenza di Roma nelle loro opere, ma anche analizzandone i mutamenti interpretativi nel corso del tempo e la sua presenza negli scenari nazionali e internazionali. L’iniziativa è curata da Marco Onofrio, scrittore e operatore culturale, che ha esordito nella narrativa nel 1993 con il romanzo Inferno, cielo, ed è tornato più recentemente al romanzo con Senza cuore, presentato al Salone del libro di Torino. La conferenza di gennaio è dedicata ad un altro grande autore del novecento: Giorgio Caproni e Roma. Il poeta toscano (Caproni nacque a Livorno il 7 gennaio del 1912) si trasferì una prima volta a Roma, ma solo per quattro mesi, nel 1938 per tornarvi nel 1945 e lavorare come maestro elementare fino al 1973. Nella capitale in quegli anni conosce vari scrittori, tra cui Cassola, Fortini e Pratolini, entrando in contatto con altri personaggi della cultura, come Pasolini. E a Roma in questo periodo la sua attività letteraria, iniziata con la pubblicazione di versi, recensioni e critiche, è basata soprattutto sulla prosa e sulla pubblicazione di articoli su vari argomenti letterari e filosofici. A Roma Caproni muore il 22 gennaio 1990 e l’anno seguente viene pubblicata postuma la raccolta poetica Res amissa.

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