Finalmente la riforma lavoro è legge. Approvata dalla Camera il 27 giugno ora è in attesa di pubblicazione in Gazzetta. Le principali novità riguardano l’art.18 della Legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori), l’istituzione dell’ASPI (Assicurazione Sociale per l’Impiego) quale unico ammortizzatore sociale, la conferma del contratto di lavoro a tempo indeterminato quale principale tipologia di instaurazione del rapporto di lavoro nonchè la rimodulazione delle norme dell’apprendistato in quanto contratto tipico e più idoneo per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Norme più restrittive, e meno vantaggiose per il datore di lavoro anche da un punto di vista dell’imposizione contributiva, sono state previste per la stipula dei contratti a termine.
Inoltre, anche per il lavoro a chiamata (lavoro intermittente) sono stati previsti ulteriori adempimenti in capo al datore di lavoro inerenti il momento dell’effettiva chiamata al lavoro del dipendente.
In ultimo, nuove norme sono state dettate anche per contrastare il fenomeno delle c.d. “dimissioni in bianco” istituendo, in tutti i casi, l’obbligo per il lavoratore di convalidare le proprie dimissioni presso le Direzioni Territoriali del lavoro, i Centri per l’Impiego ovvero ulteriori sedi che saranno successivamente individuate.
La Riforma Lavoro è stata pubblicata (Supplemento Ordinario n. 136 alla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 3 luglio) ed entrerà in vigore il 18 luglio. (fine prima parte)