Originaria dell’Europa, la primula (Primula Veris) è molto diffusa nel Nord Italia e nell’Asia. ll nome deriva da un’antica locuzione italiana che significa “fior di primavera” dal latino primus.

All’inizio del Rinascimento questo termine indicava indifferentemente qualsiasi fiore che sbocciasse appena finito l’inverno, ad esempio così si indicavano le primaverili margheritine (Bellis perennis – Pratolina). Questo fiore, infatti, annuncia la nuova stagione. E’ pertanto considerato di buon augurio. Essa possiede un potere unico, nel mondo delle fate: quello di rendere visibile l’invisibile. Infatti, si racconta che mangiare le primule sia un metodo sicuro per vedere le fate. Secondo una leggenda, San Pietro, avendo saputo che il Signore voleva un altro mazzo delle chiavi del Paradiso, buttò il suo dal Cielo. Le chiavi caddero in una regione dell’Europa settentrionale e, dove caddero, spuntò la primula: questo fiore giallo, assomiglierebbe, secondo la tradizione popolare, alle chiavi di San Pietro, tanto che, in Inghilterra, viene chiamato anche “mazzo di chiavi”. Secondo un’altra leggenda ci fu un anno in cui l’inverno fu particolarmente freddo e lungo. Tutti gli animali della foresta aspettavano con impazienza la primavera  ma l’inverno, che era diventato vecchio e sordo, non voleva proprio andarsene. Poiché gli animali insistevano, il vecchio Inverno, offeso, chiamò gelo e tempesta perché, quando fosse arrivata la primavera, la spingessero in una grotta. La primavera arrivò puntuale, ma fu fermata dalla tempesta che la spinse all’interno della grotta, mentre il gelo formò una spessa barriera di ghiaccio per intrappolarla. Una lepre aveva visto tutto e corse a raccontarlo agli altri animali. Tutti insieme si rivolsero al sole, amico della primavera, per chiedere consiglio su come liberarla dalla grotta. Il sole si avvicinò ad un ruscello che scorreva vicino alla grotta e improvvisamente, dove lui era passato, spuntarono le Primule. Il sole ordinò agli animali di portare quei fiori nella grotta. Gli animali obbedirono e non appena le Primule furono all’interno della grotta, il ghiaccio si sciolse. La primavera fu libera di uscire e alla sua comparsa tutti gli animali iniziarono a festeggiare allegramente. L’inverno, sconfitto, fuggì via insieme al gelo e alla tempesta. Da allora, ogni anno, le Primule annunciano l’arrivo della primavera.

Da un punto di vista fitoterapico la primula esplica una buona azione analgesica e antinfiammatoria utile in caso di raffreddore, mal di testa e dolori reumatici. La proprietà mucolitica ed espettorante la rende utile in caso di asma, tosse  e catarro, mentre l’azione sedativa è efficace in caso di insonnia, ansia e esaurimenti nervosi.

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