Regolamento sulle professioni viziato da nullità per difetto assoluto di attribuzione a disciplinare la professione forense; decreto sui parametri illegittimo per sviamento di potere e adottato sulla base di una norma di sospetta incostituzionalità; decreti delegati di revisione della geografia giudiziaria incostituzionali per violazione della norme che regolano il potere normativo del Governo, oltre che per irragionevolezza.


Per grandi linee sono queste le principali, ma non le uniche, ragioni di criticità che impongono di procedere nelle impugnative contro il Dpr Professioni 137/2012, il decreto ministeriale sui parametri 140 e i decreti delegati di attuazione della revisione della geografia giudiziaria.
I motivi di ricorso sono stati oggi diffusamente illustrati dai rappresentanti dei tre collegi di difesa a cui il Cnf ha dato mandato a ricorrere (Vincenzo Cirulli-Irelli, Paolo Clarizia e Mario Bertolissi) nel corso del seminario di lavoro Cnf-Ordini forensi (presenti nella quasi totalità) organizzato per fare il punto sulle riforme in atto, verificare i più recenti orientamenti giurisprudenziali e illustrare le linee interpretative del Cnf su tutte le questioni aperte che la riforma delle professioni sta proponendo agli Ordini forensi (innanzitutto su iscrizione all’albo,tirocinio e disciplinare).
I ricorsi dovranno essere depositati entro il 18 novembre e anche diversi Ordini si stanno orientando a seguire la strada tracciata dal Cnf.
D’altra parte, dagli Ordini ieri è stata rinnovata la richiesta che la legge forense sia approvata al più presto dal parlamento.
“L’iniziativa dei ricorsi è una iniziativa necessitata per ristabilire l’ordine costituzionale”, ha spiegato aprendo i lavori il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa. “Si tratta di adempiere ad un impegno civile nei confronti dei cittadini, investiti da provvedimenti contra legem”.
L’auspicio del Cnf, comunque, rimane quello dell’approvazione della legge forense in Parlamento e della revisione del decreto parametri da parte del Governo in accoglimento dell’osservazioni del Cnf, in modo che possano essere superate le numerose criticità.
Solo dopo aver ristabilito la correttezza del quadro normativo, ci si potrà dedicarei alle altre questioni aperte come quella dello smaltimento dell’arretrato: “L’avvocatura deve riappropriarsi della giurisdizione anche proponendo nuove formule, come quella di camere arbitrali istituite presso gli ordini, in cui gli avvocati possano esprimere con dignità la loro specifica qualificazione”, ha riferito il presidente Alpa.
Nel corso dei lavori, il consigliere Antonio Damascelli ha esposto la linee giurisprudenziali maturate finora sull’applicazione dei parametri, non senza evidenziare l’obiettivo incostituzionale dello scoraggiamento dell’accesso alla giustizia tramite l’ingiustificato abbassamento dei valori di riferimento.
Il vicepresidente del Cnf Ubaldo Perfetti ha illustrato anche le linee interpretative per dare seguito alle disposizioni in vigore sui tre temi più caldi: incompatibilità, tirocinio e sue nuove modalità e disciplinare. Linee interpretative sollecitate dagli stessi quesiti che gli Ordini stanno inviando al Cnf e che sono costantemente aggiornate nelle Faq pubblicate sul sito istituzionale (http://www.consiglionazionaleforense.it/site/home/naviga-per-temi/in-evidenza/articolo7616.html).

 

Per quanto riguarda la geografia giudiziaria, il coordinatore del gruppo di lavoro Cnf Enrico Merli ha annunciato la costituzione di un gruppo allargato a professionalità esterne all’avvocatura (i responsabili nazionali dei dirigenti amministrativi della giustizia, due professori dell’universita Ca’ Foscari esperti di organizzazione e statistica, Giovanni Bertin e Stefano Campostrini) per la razionalizzazione del servizio giustizia. “L’obiettivo è quello di verificare con i dati alla mano quale assetto del servizio giustizia risponda meglio ai giusti criteri di efficienza e minore spesa, senza sposare nessuna tesi ideologica a favore dei grandi uffici o della giustizia di prossimità”, ha spiegato Enrico Merli.
Tutti i dossier di documentazione del Consiglio sono pubblicati sul sito istituzionale (http://www.consiglionazionaleforense.it/site/home/naviga-per-temi/studi-e-ricerche.html)

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