“L’Unione Industriali e la Confcommercio, rappresentanti di forze produttive napoletane che sono parte imprescindibile del sistema portuale, hanno predisposto un documento per definire le prospettive di sviluppo del porto di Napoli, nella convinzione che l’efficienza e l’elevata qualificazione di questo sistema costituiscono, in molteplici settori (da quello turistico a quello produttivo), uno dei punti cardine su cui Napoli deve fondare il suo indiscutibile ruolo di capitale del Mezzogiorno”. Lo hanno detto Ambrogio Prezioso, presidente dell’Unione Industriali, e Pietro Russo, presidente della Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Napoli.

“Dall’audit degli operatori – continuano – è emersa l’esigenza che il porto di Napoli confermi la sua identità storica, caratterizzata da una vocazione fortemente polifunzionale. Lo scalo deve essere valorizzato contemporaneamente come hub logistico-commerciale e come hub turistico. È indispensabile disporre di un’area di ampliamento terminalistico, raggiungibile anche via treno, e già dotata di infrastrutture e servizi adeguati alla movimentazione di elevati flussi internazionali di merce containerizzata, propria degli interporti. La realizzazione delle necessarie opere infrastrutturali, soprattutto quelle ferroviariedi collegamento con la esistente realtà interportuale, è da considerarsi strategica. La realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra il Porto e il nodo di Napoli Traccia (eliminando il passaggio a livello di Via Galileo Ferraris mediante un sottopasso), costituisce una priorità fondamentale per lo sviluppo del traffico merci”.

“Un altro punto d’attacco per le strategie di sviluppo del porto – è scritto nel documento – è il rilancio della cantieristica, cogliendo le opportunità derivanti dalle prospettive di ricambio del naviglio legate all’approvazione della nuove normative in tema ambientale e dall’ampliamento del canale di Panama (incremento delle dimensioni medie del naviglio) e del canale di Suez (consistente aumento del traffico navi nel Mediterraneo a discapito delle rotte nord europee)”.

“Il documento – concludono Prezioso e Russo – può essere considerato come un modello di buona prassi in quanto esso scaturisce integralmente dalle proposte degli operatori riuniti al tavolo voluto da Confcommercio e Confindustria. Dunque esso rappresenta la visione di chi nel porto lavora quotidianamente e ne conosce tutti i dettagli”.

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