E’ il 18 febbraio che il Sole entra nel Segno dei Pesci. E’ babilonese l’origine del Segno: nella zona celeste corrispondente, si vedeva una coppia animale, unita per la bocca da un laccio; a sud est Shim.Ma, la “rondine sublime” (un pesce); a nord est anunitum, “costellazione di Anunit”, dea dal corpo di pesce I greci, per l’asterismo in questione, usavano il termine Ichthyes, appunto Pesci, ripreso dai latini con Pisces. Ma percorriamo i sentieri del mito…

E’ dolce passeggiare lentamente, nel meriggio, lungo le fresche sponde dell’Eufrate. Così pensa Afrodite, procedendo lungo il mesopotamico fiume, in compagnia di Eros, prediletto fra i suoi figli. Ed è tutto un allegro, sommesso cicalare fra madre e figlio un succedersi di sussurri e risatine. Ma ecco, la quiete è d’un tratto spezzata da un urlo, da un verso orrendo e disgustoso che gela in sangue nelle vene. S’avanza il tremendo Tifone, così alto che supera le montagne. Cento teste di serpente gli spuntano tra le spalle. Dalle anche in giù il suo corpo è costituito da due grossi serpenti attorcigliati. I suoi capelli e la sua barba incolta si agitano al vento, e dagli occhi e dalla bocca divampano fiamme. Lancia pietre infuocate verso il cielo emettendo sibili, ruggiti, muggiti. La visione è talmente spaventosa che Afrodite ed Eros fuggono disperatamente e cercano scampo gettandosi nel fiume. Ma si tratta sempre di dèi e così, una volta nell’acqua, si trasformano in pesci. Evento mirabile che va immortalato. Ed allora, sembra ad opera di Athena, due pesci vengono posti tra le stelle del cielo.

E due pesci, narra un’altra leggenda, trovano nel fiume Eufrate un uovo meravigliosamente grande. Lo spingono sulla riva e là, una dolce, bianca colomba lo cova amorevolmente. Ed ecco, l’uovo si rompe e ne nasce Atargatis, anche detta Derceto, la Venere della terra di Siria. Ed è Derceto che, sul punto di annegare in uno stagno, viene salvata da un pesce, assunto poi in cielo come Pesce Australe (da non confondere con i due Pesci zodiacali). Si narra anche che Derceto, avendo offeso Afrodite, ne è punita: le ispira, la dea dell’amore, violenta passione per un giovane sacerdote di leggiadra figura. E ha da lui una figlia, Derceto: Semiramide la bella. Ma rinsavisce, poi, l’ottenebrata da amore; e grande è la sua vergogna. Subito uccide il sacerdote e va vagando per luoghi deserti, finché si getta in un lago. E la si dice, allora, o mutata in pesce, o salvata da pesci. Ed anche la si vede trasformata in pesce mentre è mutata, la figliola, in colomba. E metà donna e metà pesce la troviamo raffigurata ad Ascalona, città sira in cui era particolarmente venerata.

Riflesso della Luna nell’acqua, anche, il pesce. Numerose le leggende in cui la dea Luna ha coda di pesce. Metà donna e metà pesce vengono indicate le sirene. Sì, ma attenzione; solo dall’VIII-IX secolo d.C., ‘ché tutte le fonti precedenti le mostrano come uccelli dalla testa di donna, come le arpie.

Due, i Pesci, e opposte le loro vie, le direzioni del loro procedere; scende, il Pesce di sinistra, nelle profondità oscure dell’abisso, verso la dissoluzione; sale, il Pesce di destra, verso la superficie delle acque, verso la trasmutazione e la salvezza. Dunque, un Pesce impuro, pericoloso ancorché fecondo, da un lato; un Pesce salvifico, dall’altro. E’ un pesce che guida l’arca ecclesiale, la Chiesa, nell’iconografia medioevale; così come Matsya, il pesce avatar di Vishnu, guida alla salvezza l’arca di Manu che galleggia sulle acque del diluvio. E due pesci, Ant e Abtu, rispettivamente precedono e seguono nella tradizione egizia, la barca di Ra, il Sole, avvisandolo dell’arrivo del terribile serpente divoratore Apopi. Con un pesce i primi cristiani indicavano Gesù. ‘Ché pesce, in greco, si dice ichthys; ma questo termine è anche un acrostico; le lettere che lo compongono sono le iniziali di altre parole: Isous Christos Theou Yios Soter, che vuol dire “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”.

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