La “santissima” Pasqua è una delle rare festività che i cristiani non hanno rubato da antiche culture. Per questo motivo ogni anno si cerca di festeggiare nei modi più straordinari la surreale ricorrenza del primo zombie mai esistito.

Tra le migliori celebrazioni, ovviamente dopo la seduta in bagno di Pasquetta, sono in testa quelle dei cattolici delle Filippine, devoti al monoteismo della sofferenza. Alla faccia della parata di Disneyland con il Papa in diretta Rai, la sadica ricostruzione del martirio di Cristo dura ben tre giorni. Le più dilettevoli specialità proposte sono l’autoflagellazione di massa e per pochi fortunati, corone di spine e crocefissione chiodata.

Nel Missouri invece, una simpatica compagnia di razzisti ha commemorato l’evento con una performance degna dei Monty Python più ubriachi. Delusi per la scarsa partecipazione alla “marcia dell’uomo bianco” (cifra ufficiale: due persone e sei lucertole), gli attivisti del gruppo “White Genocide Project” sono passati alle maniere forti. La mattina di Pasqua alcune famiglie hanno trovato in giardino un terribile monito: delle uova contenenti slogan a favore della supremazia dell’uomo bianco. Il reato è grave e la polizia ha subito aperto un’inchiesta per abbandono di spazzatura molesta e sorpresa deludente.

Nel frattempo in Uganda il vescovo Wamika ha chiesto a tutti genitori di consegnare i figli gay alle autorità, in cambio del paradiso. Perché l’omosessualità è contro natura, mentre la resurrezione è perfettamente accettabile. Anche quest’anno il messaggio di violenza e dolore della religione cristiana è stato trasmesso con efficacia, buona digestione a tutti.

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