Papa Francesco I fa bene alla televisione. Lo dicono, semplicemente, i numeri: quando Jorge Mario Bergoglio appare sul piccolo schermo, lo share sale, e molto, non solo sulle reti generaliste.

I dati Auditel forniscono un quadro chiaro e preciso: quest’anno la Messa celebrata il giorno di Pasqua è stata seguita, su Raiuno a partire dalle 10 del mattino, da 4 milioni e 111mila spettatori, corrispondenti al 42,22 % di share (cioè, su 100 televisori accesi in quel momento, quasi la metà erano sintonizzati sul Papa). Il picco è arrivato nel corso della benedizione Urbi et Orbi, che ha toccato il 48,62 % di share, per una platea complessiva di 5 milioni e 882mila spettatori. Numeri impressionanti, che fanno felici i direttori di rete, e che non possono essere spiegati solo con l’effetto novità dovuto all’arrivo di un nuovo Pontefice. Il paragone con Joseph Ratzinger è eloquente: l’anno scorso la messa di Pasqua celebrata da Papa Benedetto XVI venne vista sulla prima rete Rai da 2 milioni e 345mila spettatori (share del 25,5 %), con la benedizione Urbi et Orbi che si fermò a 3 milioni e 11mila spettatori (28,5 %). Ma quest’anno i numeri sono stati eccezionali anche per la Via Crucis del Venerdì Santo, seguita da una media di 7 milioni e 65mila spettatori su Raiuno (share del 26,44 %): praticamente tre milioni di persone in più rispetto al 2012, quando l’evento fu visto da 4 milioni 107mila spettatori, con uno share inferiore al 17 %.

Papa Bergoglio è dunque la star mediatica del 2013? “Certo è che ha avuto un impatto incredibile e non sospettabile sui media – racconta a Goleminformazione Dino Boffo, direttore di Tv2000 – un impatto che potrebbe addirittura essere oggetto di indagine scientifica. Nei confronti di Francesco è scoppiata una simpatia che in gran parte non mi so spiegare: le piazze strapiene sono comprensibili per il giorno di Pasqua, ma assolutamente anomale per un ‘normale’ mercoledì a un mese di distanza dal Conclave”. Secondo Boffo “Bergoglio piace ai media perché piace alla gente. C’è da capire cosa attiri tanto: la semplicità? Il parlare senza fronzoli? L’assenza di arzigogoli nei suoi discorsi? La differenza con Joseph Ratzinger c’è, inutile negarlo. Per quanto il tedesco fosse un parlatore eccezionale e un linguista dotto, il suo modo di comunicare era troppo alto. Ora le persone dicono: ‘Questo Papa lo capiamo’”.

Anche Tv2000 ha risentito in positivo dell’effetto Bergoglio: la tv della Cei, lo scorso 31 marzo in occasione dell’Angelus di Pasqua di Papa Francesco ha fatto registrare uno share dell’1,58 % (178.500 spettatori e 283.955 contatti), a fronte dello 0,93 % dell’Angelus pasquale dell’8 aprile dello scorso anno (91.757 spettatori  e 120.458 contatti); anche la via Crucis al Colosseo ha evidenziato un netto miglioramento degli ascolti, passando  dallo 0,69% di share del 6 aprile 2012 (161.063 spettatori e 395.455 contatti) all’1,20% del 31 marzo 2013  (310.800 spettatori, ma con addirittura 1.025.000 contatti). Boffo parla di “un Papa popolare che interpreta un sentimento popolare”, e che ha “costretto” le televisioni a prendere atto della sua popolarità tra le persone e modificare i propri palinsesti. E’ quello che è accaduto su Tv2000, dove le udienze del mercoledì, che pure sono state sempre messe in onda, oggi vengono valorizzate con un’intera mattinata di trasmissione dedicata. Il risultato? La prima udienza, del 20 marzo, ha ottenuto l’1,49 % di share; la seconda, del 27 marzo, l’1,94 %; la terza, del 3 aprile, addirittura il 2,43 %; la quarta, del 10 aprile, l’1,53 %. In pratica, la media delle prime quattro udienze è stata dell’1,97%. Le quattro udienze di questo stesso periodo dell’anno scorso, con Papa Ratzinger, toccarono una media di appena lo 0,26 %.

Dino Boffo da una parte sottolinea la soddisfazione per tali dati (“Per una rete come la nostra, già toccare l’1 % è un risultato ottimo”); dall’altra evidenzia che “tante persone sono tornate in Chiesa grazie al nuovo Papa, e grazie alla sua testimonianza di essenzialità e semplicità: egli interpreta un bisogno dei tempi, soprattutto di questi tempi di crisi. A Tv2000 arrivano ogni giorno circa 1200 telefonate, quasi tutte riferite a Francesco: nei giorni successivi al Conclave, erano quasi 4mila”.

E’ un Pontefice, insomma, che mediaticamente “tira”. Se ne può approfittare, magari creando trasmissioni ad hoc? “Certo – risponde Boffo – abbiamo qualcosa in programma, ma non posso anticipare molto. Vi basti sapere che sono in partenza per Buenos Aires”.
Il pubblico attende fiducioso.

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