Caro Prometeo,
tempus fugit, ed è proverbio che fa proprio al caso tuo! Il tempo passa e tu conti ogni ora, ogni minuto con quel corvo che ti spolpa bene bene come una polpettina di sushi.
Sei lì come tanti italiani che si lasciano andare rassegnati con le loro membra stanche e accaldate sul barcone di vecchio legno stagionato con posti in piedi dove non esiste prima o seconda classe ne tantomeno executive, business, media, e sottostiva tipo Italotrain.

Sì, hai capito bene, caro Prometeo: mentre ti lasci crogiolare al sole e sconti la tua pena eterna gli altri, sempre Italioti, sono ormai nelle sapienti mani di Caronte che lemme lemme li trasporta da una riva all’altra in cerca di refrigerio, tanto l’Inferno è ovunque.

Speravi che fossimo usciti dall’euro indenni? Pensavi che una possibile vittoria sulla Germania ci avrebbe dato punti sufficienti ad abbassare le quote? Pregavi che in dirittura d’arrivo avremmo dato la zampata finale? Invece no! Come nella più classica e delle opere teatrali giapponesi siamo tornati a casa travolti da Minosse vestito con paramenti giallo rossi e con in mano una pentola di paella!

Non c’è più religione amico mio e ti dirò di più: sono stanco di dormire la notte con incubi disegnati da un allenatore in frac e 4 pallini che rimbalzano in una coppa con dentro la sangria profumata al limone madrileno. Il tutto poi condito da un procuratore aggiunto che ogni due per tre viene zittito dal giudice di pace e si ritrova moscio e silente vicino a quel traghettatore che vorrebbe il calcio italiano fermo e a riposo per tre anni!

Insomma, caro Prometeus, ti imploro:finiscila di rosicarti il fegato e scendi a darmi una mano perché tra Caronte, Minosse, Monteus, Palazzium, Abetibus, e le prandelliane evoluzioni io divento matto e non so più che Ulisse, proci compresi, fare.
Qui è un bailamme continuo e solo il caldo opprimente rallenta il barcone ma piano piano andiamo alla deriva e il manico, quello vero, è fragile.
Ti aspetto prima di fine luglio e sappi che Olimpia è alle porte! Sbrigati, prima che facciano altri Casini come le interviste propiziatorie a capitani di Fregata, sempre di sole – o di sòle – si tratta, Schettinati!
Prometto che sarò al tuo fianco, ops non il destro, nella battaglia!
Evviva, anzi no, Ole’!!!

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