Nel corso del convegno nazionale sullo stato dell’arte delle riforme sul processo civile, organizzato venerdì scorso a Taranto dal Consiglio dell’Ordine Forense locale e dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura, la riforma della pubblica amministrazione presentata dal Governo Renzi è stata protagonista del confronto, per quanto concerne gli interventi sulla giustizia civile e amministrativa.
Ai lavori hanno partecipato il presidente dell’Ordine di Taranto, Angelo Esposito, il presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua, Nicola Marino, il vice presidente, Filippo Marciante, la delegata Oua locale, Mirella Casiello, per l’Anm, il presidente della sezione di Taranto, Pompeo Carriere, per il Pd, il coordinatore Forum Giustizia (responsabile nazionale carceri), Sandro Favi, nonché le associazioni forensi locali, il segretario di Anf, Adriano De Franco e il presidente delle Camere Civili, Francesco De Palma.

I vertici dell’Oua e lo stesso presidente dell’Ordine di Taranto, alla fine del convegno, hanno espresso una prima (e sintetica) valutazione sulle anticipazioni pubblicate dai media: “Molti luci, alcune ombre (per esempio sull’ufficio del processo e per quanto riguarda la giustizia amministrativa per le lite temerarie e l’abolizione delle sezioni distaccate dei Tar) e un odioso e immotivato aumento del contributo unificato. Certo – sottolinea, Nicola Marino, rappresentando unitariamente i diversi interventi della giornata – è un decreto legge, quindi già domani ci metteremo al lavoro per prospettare proposte migliorative di questo testo, che comunque raccoglie parte degli spunti avanzati dall’avvocatura nei tavoli permanenti sul processo civile e telematico e in questa direzione abbiamo già esposto le nostre prime osservazioni a Sandro Favi, coordinatore Forum Giustizia del Pd (responsabile nazionale carceri), presente ai nostri lavori, che ha mostrato grande interesse”.

“Non è accettabile – attacca, quindi, Marino – l’aumento ulteriore del contributo unificato per l’utilizzo del cartaceo, già oltremodo punitivo per i cittadini e per quelle realtà che sono ancora in ritardo dal punto di vista delle infrastrutture tecnologiche, sarebbe, al contrario, auspicabile un meccanismo premiale per chi ricorre al nuovo processo telematico”.

“Attendiamo, ora il testo definitivo, per poter analizzare compiutamente il provvedimento – conclude – e per poter avanzare proposte emendative in Parlamento”. 

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