Dal rock spericolato, anticonformista e poco sobrio di Vasco Rossi alla diffusione della parola di Dio e del messaggio cristiano. Nando Bonini, cinquantacinque anni, è stato, fino a qualche tempo fa, il chitarrista di Vasco Rossi, componente della Steve Rogers Band. Al seguito del rocker di Zocca – e dei suoi eccessi – ha attraverso l’Italia e il mondo. Poi, a un certo punto, a metà degli anni Novanta, ha lasciato quei palchi. Addio alla vita da divo della musica.

Dopo aver letto la storia di San Francesco (aveva accettato di partecipare alla realizzazione di un musical sulla vita del santo di Assisi) ha iniziato un percorso di conversione che l’ha portato a diventare terziario francescano.
Oggi non rinnega il suo passato al fianco di Vasco (con il quale ha continuato a collaborare fino al 2005): ma ha scelto un’altra vita. E ce la racconta.

“E’ la semplice storia di una persona che ha passato molti anni a pensare solo a se stessa  per ingrossare il proprio ego, facendolo pesare a chiunque, senza pensare ai danni che creava agli altri. Poi un bel giorno, dopo avere avuto e fatto tutto quello che voleva, quella persona ha scoperto di essere completamente fuori strada, di essere sbagliata, di avere bisogno di equilibrio, sincerità, senso di responsabilità, pace esteriore ed interiore. Bisogno di vivere la vita in maniera libera, senza costrizioni alienanti mascherate da realtà indispensabili per la società: denaro, potere, successo, sesso, droga e rock’n’ roll… e chi più ne ha più ne metta”.
Prosegue Nando: “Mi è successa una cosa che mi auguro capiti a chiunque sia incatenato nelle false libertà e nei falsi concetti di vita: ho capito gli sbagli commessi  e ho iniziato a cercare un modo unico e serio di cambiare vita. Nel momento più buio della mia esistenza, ho provato a seguire i consigli di Gesù Cristo. Non lo avevo mai fatto per una mia presa di posizione, per il mio  finto ateismo, addirittura per il piacere di darGli contro a volte. Un giorno mi sono trovato sotto la pioggia battente nel giardino di casa. In ginocchio, piangevo. Ho chiesto aiuto a Lui. Finalmente la mia arroganza e la mia superbia si erano piegate davanti all’impotenza di risolvere un problema tanto grave”.
Un bel cambiamento, per chi fino a poco prima accompagnava alla chitarra le parole “Siamo solo noi 
che non abbiamo più rispetto per niente, neanche per la mente”.
“Anche nelle situazioni più brutte e sbagliate,  se guardiamo in alto troviamo Dio. Bisogna volerlo e impegnarsi, e la via d’uscita si trova subito”, dice oggi Bonini, che sottolinea come la sua conversione improvvisa non sia stata pienamente accettata da chi gli stava intorno.  “C’è chi ha rispettato il mio cambiamento e chi mi ha preso in giro; chi ha fatto finta di niente e chi non se ne è interessato; e c’è chi, poi, si è unito a me in questo percorso”.

Nando, dopo l’incontro con Dio, ha continuato per diversi anni a suonare per Vasco Rossi: non seguendolo più in tournée ma collaborando comunque alla realizzazione dei suoi dischi fino al 2005. Adesso i due non si sentono più, ma Bonini non ha rancore. Anzi, spera che le condizioni di salute non perfette del rocker di Zocca rappresentino per lui un’occasione di svolta. “La malattia a volte fa pensare e a volte non viene accettata. Io gli auguro che la malattia lo aiuti a riflettere sulla debolezza del corpo e sull’eternità dell’anima”.

Per ora, Rossi è tornato sul palco dopo la convalescenza. E Nando riprenderà mai l’antica via del rock, anche solo per una volta, davanti a migliaia di persone? “Oggi suono soprattutto nei teatri, dove la capienza non è mai di migliaia di persone. Ma ho provato a tenere concerti al Palasport di Reggio Emilia o al Meeting dei Giovani a Pompei. Non conta il numero di spettatori, però. La cosa che conta ora è poter testimoniare e fare conoscere attraverso il mio mestiere  la fede in Dio”.
Certo, la vita da “convertito” è piena di impegni. “Sono reduce da concerti ad Assisi, Roma e Benevento, e ora sto lavorando alla registrazione di una produzione discografica su commissione e ai missaggi di un disco live che uscirà a novembre.  Ho terminato di scrivere il secondo  recital rock della trilogia Lux Mundi: lo presenterò a fine novembre nei teatri”.
Vasco Rossi non si è mai pronunciato sulla conversione di Nando Bonini.
Entrambi suonano per comunicare.
Messaggi diversi, certo: ma tutti improntati ad afferrare il piacere della vita. Anche se con prospettive opposte.

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