Ore 9.10 In qualità di ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, rassicura gli italiani: “Ormai il pericolo della mucca pazza è scampato. Adesso al massimo dobbiamo preoccuparci del maiale pirla”. Invita comunque gli allevatori a prestare attenzione: “L a mucca era pazza, ma l’abbiamo fatta impazzire noi. Per aumentare la produzione, abbiamo reso carnivori animali che sono erbivori. Ma è contro natura, dai, è come rendere Malgioglio eterosessuale. Se uno è erbivoro è erbivoro, non puoi togliergli l’erba tutto di un colpo. Anche Pannella ci rimarrebbe male. La mucca l’abbiamo fatta impazzire noi, le abbiamo fatto mangiare ciò che non voleva. «Carolina, a mezzogiorno cosa preferisci, polpettine di maiale o tuo figlio tonnato?». Insomma, abbiamo cambiato la sua alimentazione. Lo so che è una reazione esagerata, non è che se al ristorante ti portano un risotto al posto della pizza cominci a prendere a testate i camerieri e a fare disegni sui muri con la pipì. A meno che non ti chiami Sgarbi, ovviamente”.

Ore 12.49
Convoca una conferenza stampa per spiegare finalmente a tutti gli italiani che cos’è la mirra: “Per quei pochi miliardi di persone che non lo sapessero, la mirra è una gommaresina delle Burseraceae”.* “Fatto sta che, dopo che a Gesù hanno regalato la mirra, ovviamente l’anno successivo Giuseppe e Maria hanno riciclato il regalo, e quindi la mirra è finita a degli zii di Maria. I quali a loro volta della mirra non sapevano cosa farsene, e l’hanno riciclata regalandola. Insomma, da più di duemila anni c’è della mirra che gira, se ve la regalano sappiate che era destinata a Gesù”.

Ore 14.50
Smentisce l’indiscrezione pubblicata dal Giornale secondo cui il suo nome sarebbe Martina e il suo cognome Maurizio.

Ore 15.16
Stabilisce i tre punti chiave con i quali rilanciare le politiche alimentari italiane: stampare un milione di poster con la foto di Davide Mengacci e il suo slogan “Non sono un cuoco, sono un uomo che cucina”; creare una commissione di inchiesta per appurare finalmente se quando si tagliano le estremità del cetriolo bisogna strofinarle per eliminare l’amaro; trovare almeno dieci persone in Italia cui piacciano i canditi nel panettone.

Ore 17.15
Invitato a un convegno di Civati, deve scegliere quale scusa usare per non andare. È indeciso tra: “Ho il colera. Eh lo so, sembrava un normale raffreddore, e invece no. No, per la partita di calcetto tra due giorni dovrei farcela, non preoccuparti”; “Ah, era oggi? Scusa ma mi sono completamente dimenticato, stasera vengono a mangiare da me i genitori della mia ragazza. Sì, martedì ero single, ma l’ho conosciuta ieri, un colpo di fulmine”; “Mi sa che ho messo troppo lievito nella pizza, sono bloccato in casa da un’enorme palla di farina e acqua”; “Devo fare da babysitter ai figli di mia sorella. Cosa significa ‘Ma hanno vent’anni’? Se mia sorella mi chiede un favore glielo faccio”; “È morta mia madre. No, cioè in realtà non ancora, però l’ho vista prima, ha un brutto colore, non ci arriva a stasera”; “Non mi ricordo più come ci si veste, sono nudo da tre giorni” e “Non posso, il mio cane ha preso la rosolia. Eh, pensa che all’inizio credevo volesse solo fare un’imitazione della Pimpa”.

Ore 22.39
Intervenendo a Porta a Porta, invita gli italiani a rispettare la natura. “L’uomo modifica la natura, e poi fa la vittima: «Attenzione ai serpenti, alcuni sono velenosi e potrebbero causare la morte». Cioè, tu avveleni il mondo producendo scorie radioattive, gettando il petrolio in mare e facendo estinguere specie animali, e poi dici che i serpenti sono velenosi? L’uomo che dice che i serpenti sono velenosi è come Giuliano Ferrara che dice che è grasso perché domenica scorsa ha mangiato troppo al matrimonio di suo cugino”.
* Cioè, nasce il figlio di Dio, e tu gli regali una gommaresina delle Burseracee? «Eh, i pandori erano finiti». Va beh.

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