One Million Moms è un’associazione americana di mamme che odiano il mondo mentre prendono iltè al limone. La più grande agenzia di viral marketing mai vista ha il solo scopo di accrescere consensi verso i fortunati destinatari dei loro anatemi. Grazie a loro Marilyn Manson ha scalato le classifiche e il Corano è tuttora un best-seller, sicuramente meno della Bibbia, ma più della biografia di Britney Spears.

Dopo la lotta al tanga e la battaglia per togliere la patente ai mancini, nel mirino del mattarello sono finiti anche i fumetti. Marvel, DC e Archie’s Comics sono le case editrici colpevoli di aver pubblicato storie con personaggi omosessuali, matrimoni gay e supereroi che fanno outing. Il piano segreto dell’industria dei comics si è rivelato vincente e subito sono piovute accuse, maledizioni e saponette acuminate al profumo selvatico.

“Come cristiani, noi sappiamo che l’omosessualità è un peccato”, si legge sulla lettera delle mammine (all)armate, che si conclude con la richiesta formale di ritiro dei fumetti incriminati. Gli addetti ai lavori hanno pubblicamente ringraziato One Million Moms per l’improvvisa impennata delle vendite e hanno già venduto i diritti per i film e i gadget porno. Ma il sesso dei fumetti è diventato l’argomento del giorno anche qui da noi, dove il sito Gay.it accusa il fumetto italiano di trascurare l’omosessualità, dunque di essere omofobo. Nonostante le edicole abbiano ospitato protagoniste lesbiche come Legs Weaver, Kerry Kross e Sprayliz e nonostante siano apparsi personaggi gay su Dylan Dog, Gea, Comic Art, Ghenga e altri ancora, per il sito di riferimento della comunità LGBT il fumetto italiano detesta gli omosessuali. Insomma i fumetti sono gay o etero? Di destra o di sinistra? In bianco o al sugo? Strano che a farsi queste domande siano sempre persone che non ne leggono.

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