Il re del Marocco, Mohammed VI, ha ricevuto il primo ministro marocchino, Saad-Eddine El Othmani, che gli ha presentato il nuovo governo. Quello presentato ad ottobre è un rimpasto di governo con un esecutivo ristretto in quanto i ministeri sono passati da 39 a 24 facendolo diventare il più piccolo della storia del Marocco, secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa marocchina “Map”. “Questo è il primo atto di una nuova fase” lanciata dal sovrano “per rafforzare cosa andava nel precedente esecutivo e sistemare ciò che non funziona” nel paese, ha commentato una fonte governativa. Il re ha annunciato questo rimpasto a luglio in un discorso che segnava i suoi 20 anni promettendo una “nuova fase” per ridurre le “disparità” del paese.

Il sovrano 55enne, succeduto a suo padre Hassan II nel 1999, aveva chiesto “sangue nuovo” e “nuove competenze” per ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali. Nel rimpasto, l’unico ministero di rilievo ad aver cambiato ministro è quello della Giustizia mentre gli Interni, gli affari Esteri e l’Economia, così come l’Industria e l’Agricoltura, mantengono lo stesso titolare. Sei nuovi volti sono entrati nell’esecutivo, che comprende quattro donne, tre delle quali sono i ministri della Pianificazione territoriale, Turismo, Solidarietà Sviluppo sociale e Famiglia e un ministro delegato per la Cooperazione. 

Il premier marocchino, Saad Eddine El Othmani, ha presentato quindi al re Mohammed VI la lista dei ministri del nuovo governo nell’ambito di un rimpasto che ha modificato radicalmente l’assetto del suo esecutivo. I membri del governo sono: Mustapha Ramid, ministro aggiunto per i Diritti umani e le relazioni con il Parlamento; Abdelouafi Laftit, ministro dell’Interno; Nasser Bourita, ministro degli Affari esteri, degli affari africani, della cooperazione ed espatriati marocchini; Mohamed Benabdelkader, ministro della Giustizia; Ahmed Toufiq, ministro delle Dotazioni e degli affari islamici; Mohammed Hajoui, segretario generale del governo; Mohamed Benchaaboun, ministro dell’Economia, delle finanze e della riforma dell’amministrazione; Aziz Akhannouch, ministro dell’Agricoltura, della pesca, dello sviluppo rurale, dell’acqua e foreste; Amzazi Said, ministro dell’Istruzione nazionale, formazione professionale, istruzione superiore e ricerca scientifica; Khalid Ait Taleb, ministro della Sanità; Moulay Hafid Elalamy, ministro dell’Industria, del commercio, dell’economia verde e digitale; Abdelkader Amara, ministro delle Attrezzature, dei trasporti, della logistica e delle acque; Nezha Bouchareb, ministro dello Sviluppo del territorio nazionale, urbano Pianificazione, abitazione e politica della città; Nadia Fettah Alaoui, ministro del Turismo, artigianato, trasporto aereo ed economia sociale; Aziz Rebbah, ministro dell’Energia, miniere e ambiente; Mohamed Amkraz, ministro del Lavoro e integrazione professionale; El Hassan Abyaba, ministro della Cultura, della gioventù e sport, portavoce del governo; Jamila El Moussali, ministro della Solidarietà, sviluppo sociale, uguaglianza e famiglia; Abdellatif Loudiyi, ministro delegato al capo del governo, responsabile della Difesa nazionale e dell’amministrazione; Noureddine Boutayeb, ministro delegato all’Interno; Mohcine Jazouli, ministro delegato presso il ministro degli Affari esteri; Nezha El Ouafi, ministro delegato al ministro degli Affari esteri; Driss Ouaouicha, ministro delegato al ministero della Pubblica istruzione. 

Si è riunito a Rabat il primo consiglio dei ministri del nuovo governo marocchino dopo il rimpasto. A presiedere i lavori è stato il re in persona, Mohammed VI. Nel corso dei lavori sono state presentate le linee guida generali del disegno di legge sulla finanziaria 2020 e adottate diverse convenzioni internazionali. All’inizio dei lavori il ministro dell’Economia, delle finanze e delle riforme ha presentato gli orientamenti generali del progetto di legge finanziaria per l’anno prossimo. Questo progetto, sviluppato sulla base delle linee guida contenute nei discorsi reali, si basa sulla necessità dell’istituzione di meccanismi di protezione sociale e di sostegno della classe media e il rafforzamento del targeting delle categorie povere.

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