Si è svolta ieri sera la conferenza di presentazione del libro “Marocco, il potenziale per un cambiamento trasformativo”, presso lo Swiss Press Club di Ginevra.

La conferenza è stata un’opportunità per Noureddine Obad, uno specialista svizzero-marocchino in sviluppo socioeconomico con sede in Svizzera, per presentare il suo ultimo libro intitolato: “Il Marocco, il potenziale di cambiamento trasformativo.

Durante la presentazione, che è stata fatta insieme all’economista francese, Henri Louis Vedie, professore emerito all’HEC di Parigi, l’autore ha evidenziato il progresso del Regno a livello socio-economico, anche nelle sue province meridionali.

Alla conferenza hanno partecipato un centinaio di persone, alla presenza dei due Ambasciatori del Marocco a Berna e a Ginevra, il Gran Rabbino di Ginevra, diversi diplomatici stranieri e cittadini marocchini residenti nella Confederazione Svizzera.

Il libro mette in evidenza gli sforzi di sviluppo compiuti in Marocco negli ultimi due decenni e il suo emergere sulla scena regionale e africana.

“Il Marocco è un albero le cui radici scendono in Africa e che respira attraverso le sue foglie in Europa” (Defunto re Hassan II), una metafora che si sta concretizzando nella visione del re Mohammed IV verso il continente africano.

Forte delle sue relazioni ancestrali con i paesi africani e della sua posizione strategica, il Marocco si è riconnesso con il suo passato di attore nel continente africano. Ha intrapreso la strada che porta al reciproco sviluppo economico, sociale e culturale: e alle relazioni vantaggiose per tutti con altri paesi africani.

Infatti, dal suo ritorno sulla scena africana, il Marocco ha mostrato un notevole dinamismo. Sono stati così avviati progetti sostanziali come il gasdotto che collega la Nigeria al Marocco su una distanza di 4000 km, un megaprogetto di grande attualità alla luce della crisi di quest’area che sta colpendo l’Europa causata dalla guerra in Ucraina. Il Marocco è diventato il primo investitore africano in Africa con investimenti che interessano vari settori come la finanza, le telecomunicazioni, l’estrazione mineraria, l’agricoltura o persino l’agrobusiness, afferma l’autore.

Per promuoverne la posizione e l’orientamento, è emerso un arsenale di iniziative e sono stati costruiti ponti culturali e sociali verso l’Africa volti a spianare la strada a questa visione africana; sottolinea l’autore.

Sulla scena politica, ricorda il libro, il regno ha vissuto un’influenza che non inganna con il consolidamento delle sue relazioni bilaterali e multilaterali e la sua adesione agli Accordi di Pace di Abramo, mostrando maturità e avanzato senso di pacifismo,

Questi sforzi sono stati coronati dall’apertura di decine di consolati nel territorio del Sahara marocchino; Un territorio che sta vivendo un notevole sviluppo economico in settori chiave eccedenti il ​​piano nazionale come la pesca marittima e le energie rinnovabili.

Inoltre, alle sue porte in Africa è stato lanciato un ambizioso progetto, è il porto atlantico di Dakhla nell’estremo sud del regno in concordanza tra le sue posizioni sui piani interni ed esterni della sua visione globale del futuro del regione.