Un gran polverone è stato scatenato dalle foto di “Chi”, che ritraggono il Ministro Marianna Madia, mentre mangia un gelato a bordo della propria auto e, soprattutto, dal titolo sessualmente allusivo che le accompagna. Innumerevoli i commenti bipartisan che ne deprecano il sessismo, la volgarità, il cattivo gusto e quant’altro ancora.

Nessuno, ma proprio nessuno, si è indignato perché a essere insultato e dileggiato è stato un Ministro della Repubblica. Nessuno, ma proprio nessuno, ha richiamato l’art.290 del codice penale, quello sul vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni e delle Forze armate. La spiegazione è semplice. Da troppo tempo la Repubblica è vilipesa dalle proprie Istituzioni. Questo Parlamento è lo stesso che ha sancito che sì, Ruby Rubacuori era la nipote di Mubarak. Lo stesso che ha confermato la fiducia al Ministro dell’Interno Alfano dopo le palesi menzogne sul caso Shalabayeva. Lo stesso che mercoledì 5 novembre, per la seconda volta, ha avallato, non sfiduciandolo, le menzogne sempre di Alfano sugli scontri tra le forze dell’ordine e gli operai dell’Ast di Terni. Bugie mostrate chiaramente nei filmati della trasmissione Gazebo dopo che, in Parlamento, il Ministro degli Interni aveva dato tutt’altra versione dei fatti.

E’ questo il Parlamento dove per vent’anni hanno spadroneggiato il pregiudicato Berlusconi e i suoi sodali, da Dell’Utri a Scajola, da Previti a Cosentino. Lo stesso dove oggi governa Camicia Bianca Renzi, che concorda le riforme costituzionali sempre con il pregiudicato Berlusconi e con Denis Verdini, indagato per non si sa quanti reati. E tu guarda il caso, si sono incontrati a colazione proprio mercoledì 5 mentre il Parlamento diceva di fidarsi di Alfano e Signorini pubblicava le foto della Madia e del suo gelato. Perciò la morale è questa: signori si nasce, Signorini si diventa e lui, modestamente, lo divenne!

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