In Lombardia gli avvocati tengono testa alla crisi più che altrove in Italia, ma anche in questa regione si conferma il forte gap generazionale e di genere che divide la professione. È quanto emerge dal quarto appuntamento del Road Show di Cassa forense svoltosi oggi a Milano nell’ambito della Giornata Nazionale della Previdenza in corso nel capoluogo lombardo. Nell’incontro, che ha visto la partecipazione di Paolo Giuggioli, presidente del Consiglio dell’Ordine di Milano, e dei Delegati e dei Consiglieri di Amministrazione della Cassa forense, sono state affrontate numerose questioni, dalla riforma previdenziale che ha messo in sicurezza i conti dell’Ente al previsto ingresso dei 60 mila avvocati iscritti agli Albi ma finora esclusi da una copertura previdenziale di categoria.

Secondo i dati del 2012, la Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di avvocati iscritti alla Cassa forense: 27.371, di cui 13.239 donne e 14.132 uomini. La fascia d’età più rappresentativa è quella degli avvocati tra 35 e i 39 anni, che si attestano sui 6.240 (3.567 donne e 2.673 uomini). L’Ordine più “popolato” è quello di Milano con 15.718 iscritti (7.391 donne e 8.327 uomini), e anche nel capoluogo gli avvocati più numerosi sono i giovani professionisti tra i 35 e i 39 anni di età (3.392, di cui 1.816 donne e 1.576 uomini).

Riguardo ai redditi, quegli degli avvocati lombardi sono in assoluto i più elevati del Paese. I dati del 2011 parlano di un reddito medio annuo di 72.761 mila euro, ben al di sopra della media nazionale che si attesta sui 47.561 euro. Sono numeri che contribuiscono a creare la netta divisione geografica della professione forense in Italia: gli avvocati del sud e delle isole guadagnano all’incirca il 48,2% in meno dei colleghi del nord e quasi il 38,2% in meno di quelli del centro

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