Quattro voti di fiducia per dare il via libera alla riforma del Lavoro che da Palazzo Madama adesso passa all’esame della Camera dove dovrebbe essere approvata entro la fine di giugno.
Il testo, che ha ottenuto 231 voti favorevoli, 33 contrari e 9 astenuti, ricalca sostanzialmente quello proposto dalla Commissione Lavoro del Senato.
Per quanto riguarda i collaboratori a progetto, è previsto un salario base e verrà rafforzata in via sperimentale per tre anni l’indennità di disoccupazione. Si potrà prendere l’indennità di disoccupazione tutta in una volta per avviare un’attività di lavoro autonomo. Una misura sperimentale anche questa per il periodo 2013-15 con un tetto di spesa di 20 milioni per ogni anno.
Le partite Iva dovranno avere un reddito annuo lordo autonomo di almeno 18 mila euro.
Saranno possibili i licenziamenti individuali per motivi economici e soggettivi, nei casi di illegittimità per mancanza di giustificato motivo oggettivo il giudice dispone tra reintegro e indennizzo sulla base dei codici disciplinari. Resta il reintegro per i licenziamenti discriminatori in concomitanza di matrimonio, maternità e paternità. Sarà obbligatorio indicare i motivi del licenziamento e tentare la conciliazione. La malattia non bloccherà il procedimento avviato. Previsto un processo speciale abbreviato per le controversie.
Saranno introdotte forme di partecipazione dei lavoratori nella vita dell’impresa sulle linee della direttiva europea a riguardo (anche quella degli utili o al capitale dell’impresa).
Rivista la soglia che fa scattare la perdita dell’indennità in caso di rinuncia a un lavoro.
(in allegato i quattro emendamenti approvati con voto di fiducia, interamente sostitutivi del provvedimento)

emendamento_ddl_Lavoro_1.pdf
emendamento_ddl_Lavoro_2.pdf
emendamento_ddl_lavoro_3.pdf
emendamento_ddl_lavoro_4.pdf

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