L’universo mobile domina la scena sociale attuale. La necessità di una connessione perenne si manifesta e prende tangibilità nell’aumento esponenziale di prodotti e servizi coinvolti nel grande circo mediale della rete mobile. D’altronde, siamo già – e da parecchio – in un punto di non ritorno, il web è imprescindibile, domina le dinamiche relazionali e muove i mercati. Selezionare il proprio operatore diventa persino complicato, tale è la mole di proposte che si susseguono e ingolfano il mercato, tanto che in molti si rivolgono all’ausilio di portali per porre le offerte Tre a confronto con quelle di Vodafone, Tim e Wind, così come fanno per valutare lo smartphone più adatto alle proprie esigenze/possibilità.
E se limitare l’uso del cellulare è pressoché impossibile, tale è l’interdipendenza – fattuale o mentale che sia – tra smartphone e individui, l’auspicio è che si possa andare verso la direzione di un utilizzo più salutare e meno invasivo, anche perché le conseguenze possono essere devastanti anche sulla salute umana. I ricercatori dell’ospedale universitario di Örebro, iinfatti, hanno messo in evidenza come un uso eccessivo del cellulare triplichi il rischio di contrarre un tumore al cervello. La ricerca è stata condotta da Lennart Hardell, lo specialista che già due anni prima aveva portato avanti una ricerca dello stesso genere e che aveva prodotto rilevazioni analoghe.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Fisopatology, si è svolto su un campione di 1.380 pazienti in cura presso l’ospedale universitario per casi di tumore maligno al cervello e, in parallelo, su un campione di soggetti sani utilizzati come test di controllo. I dati sono sconfortanti e, secondo gli esperti del gruppo di studio, inconfutabili: chi ha usato il cellulare per 20 – 25 anni ha presentato il rischio di contrarre un tumore al cervello pari a due volte superiore rispetto a chi lo usa da un anno o meno; il rapporto sale addirittura a 1:3 oltre i 25 anni di utilizzo del telefono senza fili.

Lo studio contraddice quello – ufficiale – effettuato dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro, risalente però al 2010. La ricerca dell’ente rivelò come l’incidenza di tumori al cervello fra il 1995 e il 2002 in Europa (periodo e zona in cui l’aumento dei cellulari fu esponenziale), si attestò sullo 0,005%, segnando una tendenza in linea con quella degli anni precedenti.

Va detto, però, che lo studio fu finanziato quasi integralmente da compagnie telefoniche e che oggi l’esposizione è aumentata notevolmente. L’uso eccessivo del cellulare è un fenomeno consolidato, i ripetitori sono più potenti, la gente non può prescindere dall’utilizzo dello smartphone.

Le risultanze dello studio svedese, infatti, parlano di un’incidenza dello 0,016%, con rischio in continua crescita, di pari passo con la smartphone – dipendenza e con la nascita di generazioni native digitali.

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