Si è svolto sabato 9 febbraio 2013 a Torrimpietra (Roma) un incontro promosso dal Comitato Rifiuti zero Fiumicino sulla già grave situazione ambientale di questo territorio e su un progetto in fase di approvazione che consentirebbe la realizzazione a Fiumicino, in località Maccarese, di una inquinante e devastante centrale a biogas, con digestore anaerobico ed annessa centrale termoelettrica, per il trattamento di oltre 100 mila tonnellate/anno di materiale organico proveniente dalla raccolta dei rifiuti di Roma.

L’incontro ha visto una partecipazione numerosissima ed attenta di cittadini di Fiumicino e delle zone limitrofe e di rappresentanti di diversi comitati provenienti da molti comuni della Regione Lazio ed impegnati in difesa dell’ambiente e della salute.

La dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l’Ambiente ha introdotto la sua relazione richiamando l’articolo 32 della Costituzione che afferma: ”La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” ed ha sottolineato come proprio dal mancato rispetto di questo articolo fondamentale della nostra Carta costituzionale che ha avuto origine la grave situazione sanitaria vissuta anche dalle popolazioni della Regione Lazio e connessa al gravissimo stato di inquinamento ambientale dei nostri territori; un inquinamento che deve essere assolutamente ridotto in tempi brevi anche respingendo progetti di nuovi impianti a forte impatto ambientale e sanitario come quello proposto per Maccarese.

Antonella Litta ha ribadito quindi l’urgenza di interventi necessari a ridurre l’esposizione ad inquinanti, che alterano gravemente e irreversibilmente aria, acqua e suolo, come prima e vera forma di prevenzione a tutela della salute delle persone e in particolare della salute dei bambini. 

Ha citato le drammatiche situazioni d’inquinamento del fiume Sacco e del lago di Vico come emblematiche dell’incuria e dello sfruttamento barbaro di risorse ambientali fondamentali per la vita di tutti e l’altrettanto situazione drammatica vissuta delle popolazioni del Lazio esposte negli ultimi dieci anni a valori di arsenico fuorilegge, che hanno raggiunto, in alcuni casi, anche i 50 microgrammi/litro, ovvero cinque volte il limite di legge previsto per una questa sostanza tossica e cancerogena per la quale non esiste alcuna soglia accettabile di sicurezza per esposizioni croniche.

Tra gli interventi urgenti per bonificare e tutelare l’ambiente ha indicato come fondamentale anche la drastica riduzione del trasporto aereo. Il trasporto aereo infatti produce inquinamento atmosferico (contribuendo in quota rilevante al surriscaldamento del pianeta), inquinamento acustico ed elettromagnetico; inquinamenti che determinano danno alla salute soprattutto nelle comunità residenti in prossimità di strutture aeroportuali come a Fiumicino e Ciampino. La dottoressa Litta ha concluso il suo intervento con la richiesta di un forte impegno perché sia respinto anche ogni progetto di ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino, perché si attui immediatamente una netta riduzione dei voli sullo scalo di Ciampino e perché si abbandoni ogni ulteriore e scellerato progetto di costruzione di nuovi aeroporti ed ampliamento degli attuali.

Il dottor Mauro Mocci, referente per il Lazio dell’Associazione italiana medici per l’Ambiente, ha evidenziato con chiarezza di esposizione e dati l’inutilità e la dannosità per salute e ambiente delle centrali a biogas, a biomasse e degli impianti di biodigestione anaerobica che vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici in quanto spacciati per fonti autenticamente rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente.

Il dottor Mocci ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che, se realizzata attraverso la raccolta differenziata e “porta a porta” e con una reale politica del riuso, del risparmio, del riciclo e della riduzione dei rifiuti e soprattutto dei materiali da imballaggio, non avrebbe alcun bisogno della realizzazione di impianti di incenerimento, biodigestione e discariche. 

Gli interventi hanno anche dimostrato che non vi è un reale bisogno di aumentare la produzione di energia elettrica mentre si dovrebbero ridurre subito le fonti d’inquinamento già presenti, a cominciare dal polo energetico più grande d’Europa, quello costituito dalle centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro, che da decenni immette in aria tonnellate di gas e polveri nocivi, con danni gravi e fin mortali per la salute delle persone, come evidenziato anche da studi epidemiologici. 

Da questo incontro ancora un forte e condiviso appello perché nella Regione Lazio si dia la priorità, il massimo dell’attenzione e dell’impegno a programmi di tutela e bonifica ambientale, di sorveglianza dello stato di salute delle popolazioni residenti e si rifiuti decisamente e senza tentennamenti ogni altra scelta, struttura e/o impianto ad alto impatto ambientale e sanitario.

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