Giustizia, il Cnf scrive al Parlamento e al Governo: “Sulla revisione della geografia giudiziaria orientare scelte bilanciando congruità delle spese/efficienza degli uffici; ascolto del territorio; valore della prossimità della giurisdizione”.

Con una lettera inviata oggi-mentre giungono a palazzo Chigi le proposte dei diversi dicasteri per la spending review che il Governo intende varare- il Cnf ha trasmesso ai presidenti di Senato e Camera, ai presidenti delle commissioni giustizia del Parlamento, ai ministri Severino e Giarda, ai parlamentari, al commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa pubblica Enrico Bondi, ai responsabili giustizia di Pd, Pdl, Lega e Udc, le conclusioni alle quali è giunta la Commissione del Cnf che da tempo lavora sulla revisione della geografia giudiziaria.

Il Cnf è consapevole della necessità di una razionalizzazione del sistema giustizia anche sotto il profilo di una diversa dislocazione territoriale degli uffici, ma sottolinea nella lettera che la revisione della geografia giudiziaria deve tener conto della salvaguardia del diritto di difesa sancito dalla Costituzione in un contesto giurisdizionale che garantisca un’effettiva uguaglianza ai cittadini nell’accesso alla giustizia.

Dal documento emerge che il risparmio di spesa derivante dalla eventuale soppressione dei tribunali sub-provinciali sarebbe di gran lunga inferiore alle stime del Governo: 41 milioni di euro contro gli stimati 80 milioni dichiarati dai ministri Severino e Giarda.
Il documento rileva inoltre che applicare alle circoscrizioni giudiziarie tagli lineari violerebbe i principi della legge di Stabilità per la revisione della spesa pubblica, che obbligano a superare il riferimento alla spesa storica.

Il Cnf si augura che i dati così messi a disposizione del Governo consentano una prosecuzione dell’iter di attuazione della delega che – nel quadro di un disegno di riassetto e riorganizzazione comunque necessario –  produca un intervento improntato alla razionalità, all’equilibrio, al rispetto del principio della coerenza della spesa con l’effettivo obiettivo di  efficienza e produttività dei tribunali, senza sottovalutare l’analisi dell’impatto sociale delle misure soppressive in determinate realtà locali nelle quali i negativi effetti economici di dette misure potrebbero essere più gravi dei benefici previsti.

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