Un campetto di calcio abbandonato, ripulito e recuperato dai ragazzi. E’ successo a Catania, nel quartiere popolare di Monte Po, dove in tanti si sono dati da fare, hanno raccolto tutti i rifiuti e dopo vari lavori hanno di nuovo reso agibile un campetto di calcio.

Tutto è cominciato circa due anni fa da un colloquio tra Lorenzo Valastro, operatore dell’associazione Mani Tese e un ragazzo di 16 anni Andrea Lizzio. Lorenzo propone al ragazzo: “il campetto della zona è sporco: perché non lo puliamo”? Andrea aderisce con entusiasmo alla proposta e si fissa una data per far iniziare i lavori_e_giocolavori. Ventotto ragazzi si presentano armati di tutto punto per togliere erbacce e rifiuti.
“Il quartiere si è unito – spiega Daniel Calogero, 14 anni– e tutti insieme siamo riusciti a rendere di nuovo fruibile l’area sportiva”. “Ci siamo aiutati l’un l’altro – racconta Alessandro Belmonte, anche lui quattordicenne – avevamo un sogno, quello di sistemare il campetto ed ora questo nostro desiderio l’abbiamo realizzato”. “La cosa bella – spiega Ciccio Cosenza, 22 anni- è che questo gruppo si è formato per un evento positivo e non per una situazione negativa come spesso accade”. “Ora vogliamo istituire un’associazione – spiega Giuseppe Ventimiglia 19 anni- per continuare l’opera di recupero del nostro quartiere”.

Per restituire il campetto al quartiere sono stati necessari lavori di pulizia radicali: “Le piante infestanti erano diventate molto alte – racconta Giovanni Erbasecca, 14 anni- e ho dovuto utilizzare il decespugliatore per ripulire l’area”. In seguito sono state allestite due tende, dove i ragazzi hanno venduto oggetti usati messi a diposizione dalla associazione Mani Tese. Con i soldi raccolti (circa unlavori_pulizia_2 migliaio di euro) hanno riparato la recensione intorno al campetto, preso l’erba artificiale, le reti per le porte e tutto quanto l’occorrente per poter utilizzare il campo. Poi sono arrivati aiuti economici anche da Addio Pizzo e Ikea che hanno voluto premiare gli sforzi di questi giovani.    

Abbiamo provato a chiedere aiuto a delle istituzioni visto che l’area è di proprietà del comune di Catania -spiega Lorenzo di Mani Tese- ma sia la VII municipalità, sia l’assessorato allo sport, e l’assessorato ai lavori pubblici del Comune di Catania hanno risposto di non avere fondi e così abbiamo fatto tutto da soli. Ora i ragazzi che collaborano attivamente al progetto di riqualificazione del quartiere sono un centinaio. Negli ultimi mesi abbiamo messo in funzione una fontana, grazie anche al papà (Roberto Currò) di un ragazzo che ha fatto i lavori, rinunciando al denaro per la mano d’opera”.

Sulla fontana è posta una targa con una scritta emblematica: “I giovani liberi di Monte Po le associazioni Addio Pizzo e Mani Tese lavorando con onestà donano questa fontana a tutti gli ospiti del campo di oggi e di domani”. L’opera di questo magnifico gruppo di giovani che si prodiga per la propria terra non si ferma qui: “Tutto intorno all’area sportiva – racconta Carmelo Zito, 21 anni- vi è un terreno molto esteso che è abbandonato. Vogliamo renderlo fruibile e valorizzare le strutture storiche che ci sono. Parliamolavori_monte_Po di una chiesa bizantina, di alcuni casolari del secolo scorso e anche d’insediamenti militari risalenti alla seconda guerra mondiale”. Questi giovani sono irrefrenabili e stanno compiendo una piccola rivoluzione, non si arrendono davanti al muro dell’indifferenza delle istituzioni, ma si rimboccano le maniche e con le loro forze rendono vivibile un quartiere di periferia. Il vero cambiamento arriva proprio da ragazzi come questi.

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