Facebook Graph Search, una grande opportunità per utenti e addetti ai lavori.
15 Gennaio, Menlo Park – Mark Zuckerberg presenta Graph Search, una delle più interessanti novità di Facebook degli ultimi anni; non un semplice cambio grafico, non una nuova piccola funzionalità, ma una vera e propria rivoluzione nell’approccio alla ricerca sul web.
Graph Search – disponibile solo in beta, in lingua inglese – permetterà di cercare informazioni all’interno del social network, appoggiandosi al grafo sociale più grande del mondo; la grande novità sta nell’analisi semantica delle richieste, che potranno essere formulate in modo estremamente complesso e mirato.
L’ingegnere a capo di questo progetto, Lars Rasmussen, famoso per i progetti Google Maps e Google Wave, presenta la novità in questo modo: “…in passato Facebook era uno strumento per mantenere contatti con chi già si conosceva, ora diventa anche uno strumento per trovare persone con interessi comuni”.
Rasmussen e Tom Stocky (sempre ex-Google) lavorano a questo progetto da più di un anno, seguiti da 50 fra ingegneri e linguisti.
Tramite query di ricerca opportunamente formulate, sarà possibile scandagliare la rete sociale in cerca di informazioni di ogni tipo; Facebook stesso, cataloga le domande in quattro macro-aree, con relativi esempi:
•    Persone “persone a cui piacciono le cose che mi piacciono”, “amici che vivono nella mia città”
•    Foto “foto che mi piacciono, “foto dei miei amici scattate a New York”
•    Luoghi “ristoranti a San Francisco”, “città visitate dalla mia famiglia”
•    Interessi “film piaciuti alle persone a cui piacciono i film che mi piacciono”, “libri letti dai CEOs”

Le ricerche che non troveranno risposta in questo modo, saranno poi integrate con i risultati del motore di ricerca di casa Microsoft, Bing, con cui è attiva una forte partnership proprio su questo versante.
Lo strumento sembra una grande opportunità per tutti, anche nella quotidianità. I cacciatori di teste potranno usare Graph Search per fare recruiting (Zuckerberg fa l’esempio con “Ingegneri che lavorano a Google che sono amici di ingegneri che lavorano a Facebook”), i giornalisti per trovare fonti d’informazione e stabilire velocemente contatti, i consulenti di marketing per analizzare i mercati e trovare i top influencer di un settore; questi sono solo alcuni esempi delle svariate possibilità che si avranno al momento del lancio di questa funzione.
Sebbene si parli di ricerca, l’obiettivo di Facebook non è sicuramente quello di attaccare l’indiscutibile primato di Google, bensì di confermare il proprio fra i social network, continuamente attaccato da più fronti (lo stesso Plus su tutti).
La ricerca web classica è totalmente diversa, sia per obiettivi di ricerca, sia per tipologia, da quella sociale; in Google ad esempio si riescono ad ottenere ottimi risultati cercando parole chiave brevi e descrittive, mentre in Facebook i migliori risultati si dovrebbero avere con le ricerche più specifiche e complesse.
Gli intenti degli utenti e le destinazioni d’uso, dei due tipi di search, sono quasi diametralmente opposte; così ci si trova davanti a due mezzi complementari, che non dovrebbero avere problemi a lavorare in parallelo, sempre che uno non invada lo “spazio vitale” dell’altro.
Tremano invece i portali d’incontri online, che potrebbero riscontrare grosse perdite, a causa dell’enorme quantità di dati di Facebook, sicuramente non replicabile con un modello così specifico.
Graph Search dovrebbe includere anche gli status sentimentali degli utenti, rendendo così Facebook un potenziale portale di dating, fra le altre cose. Anche in questo caso però, vengono a galla gli aspetti negativi.
Gizmodo, noto blog di tecnologia, ha pubblicato i risultati di alcune ricerche di test, che fanno emergere problematiche sociali imbarazzanti, che potrebbero essere solo le prime di una lunga serie.
Dall’altro lato è facile immaginare come potrebbe diventare pericoloso il social network, lasciando aperta la strada a importunatori e malintenzionati; sarà quindi fondamentale guardare bene le impostazioni sulla privacy, che per fortuna possono essere molto restrittive e sulle quali il social network continuerà sicuramente a lavorare, in vista di questa novità.
A questo proposito, è interessante notare come, fra le primissime righe della presentazione, il colosso di Zuckerberg ci tenga a rassicurare gli utenti sul lato della privacy: “Sin dall’inizio abbiamo progettato Graph Search con la privacy in testa, per questo rispetta la privacy di ogni singolo pezzo di contenuto su Facebook. […] Potranno essere trovato solo ciò che già può essere visto in altro modo su Facebook”.
Il fenomeno sociale che seguirà questa novità, dovrà essere analizzano con obbiettività, evitando di scadere nelle critiche gratuite tipicamente italiane, che spesso dovrebbero essere spostate sulle persone e non sui mezzi.
Un giudizio completo si potrà avere comunque solo quando il servizio sarà reso pubblico, anche in lingua italiana. Nel frattempo è possibile vedere alcune anteprime e iscriversi alla lista di attesa per il servizio a questa pagina, messa online contestualmente alla presentazione a Menlo Park.
In questi giorni, dall’Israele, è stato presentato anche il motore di ricerca per equazioni, Symbolab, sempre sulla scia della ricerca semantica.
Un altro tassello va aggiungersi al puzzle evolutivo della search.
Il vero, possibile futuro? Un sistema che interpreti l’intento di ricerca dell’utente e performi ricerche di un certo tipo in base al risultato, attingendo al giusto grafo e al giusto settore.
Chi sarà il primo ad arrivarci: Google, Facebook o qualche altro nuovo player del settore?

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