Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi alle ore 11.20 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Filippo Patroni Griffi.

Finanziamento pubblico ai partiti
In apertura del Consiglio dei ministri, il presidente Letta ha illustrato le tematiche inerenti alla situazione del finanziamento pubblico ai partiti e il governo ha quindi deciso di deliberare, entro la prossima settimana, un disegno di legge recante l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e la disciplina per assicurare la trasparenza e la democraticità del loro funzionamento.
A tal fine il disegno di legge prevede:

l’abrogazione delle vigenti norme sul finanziamento pubblico dei partiti;
la definizione di procedure rigorose in materia di trasparenza di statuti e bilanci dei partiti;
la semplificazione delle procedure per le erogazioni liberali dei privati in favore dei partiti, ferma l’esigenza di assicurare la tracciabilità e l’identificabilità delle contribuzioni;
l’introduzione dei meccanismi di natura fiscale, fondati sulla libera scelta dei contribuenti, a favore dei partiti;
la disciplina di modalità di sostegno non monetario al funzionamento dei partiti in termini di strutture e servizi.

Disciplina delle lobbies
Il presidente del Consiglio Letta ha presentato le linee sulle quali si articolerà un prossimo ddl in materia di attività delle lobbies e rappresentanza degli interessi economici.

Deleghe
Il presidente ha sentito il Consiglio sulle deleghe da attribuire ai ministri. Deleghe che saranno quindi definite.
Inoltre, il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del presidente, le deleghe conferite dal ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, ai viceministri Bruno Archi, Marta Dassù, Lapo Pistelli.

Le deleghe sono in particolare:
Bruno Archi: Italiani all’Estero, Asia, Oceania e Pacifico;
Marta Dassù: Europa, Balcani e Turchia;
Lapo Pistelli: Cooperazione allo sviluppo, Africa Sub-Sahariana. Paesi del Golfo, Iran, Iraq.

Bonus edilizia
Il Consiglio dei ministri ha avviato l’esame del decreto sul risparmio energetico. Fermo restando il recepimento della Direttiva comunitaria sull’efficientamento energetico, il governo ha deciso di mettere a punto le questioni tecniche e finanziarie per consentire la proroga degli incentivi fiscali in materia di risparmio energetico e le ristrutturazioni edilizie.
In particolare, il decreto, su proposta del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, del Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, del Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e del Ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, di concerto con i ministeri dell’Ambiente, e dell’Economia e Finanze, prevede:

il recepimento della Direttiva 2010/31 in materia di prestazione energetica nell’edilizia in relazione alla quale è in corso una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia avviata dalla Commissione europea.  Il decreto completa altresì il recepimento della Direttiva 2002/91/CE, che la Direttiva 2010/31/UE rifonde e contestualmente abroga. Viene, tra l’altro, così integrata  la normativa di recepimento già in vigore:

viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell’edificio, nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda; 
vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti minimi di prestazione energetica, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni;
nasce la definizione di  “edifici a energia quasi zero” e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l’attuazione di un Piano nazionale che comprenda l’indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici. 
Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero. Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.
Viene infine previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché  raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un’unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.

Trans Adriatic Pipeline
Su proposta del Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, e del Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, il Consiglio dei ministri ha approvato:

un disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione dell’Accordo fra l’Albania, la Grecia e l’Italia sul progetto “Trans Adriatic Pipeline”, che dà attuazione all’intesa siglata dai tre Paesi il 27 settembre  2012 a New York per la realizzazione di questo nuovo importante gasdotto. Il progetto costituisce per l’Italia un utile strumento per diversificare fonti energetiche e fornitori di energia, con positive ricadute dal punto di vista della sicurezza. L’Accordo, frutto di un intensa attività negoziale che ha da tempo impegnato l’Italia, stabilisce i principi di collaborazione fra le Parti ed il sostegno al progetto, prevedendo che le disposizioni in merito al trasporto siano conformi ai dettami della libera circolazione nonché ai Trattati dell’Unione europea, della Carta dell’Energia e dell’Energy Community; riconosce l’importanza del gasdotto impegnando i contraenti a facilitare le procedure di autorizzazione per la sua implementazione; evidenzia la necessità di rispettare standard uniformi con riferimento alle normative tecniche nonché in materia di sicurezza, ambiente e lavoro.

Anticipazioni per sei Regioni su Sanità
Tenuto conto del completamento dell’istruttoria compiuta dai Tavoli di verifica degli adempimenti connessi ai Piani di rientro dai deficit sanitari, il Ministro dell’Economia e delle Finanze è stato autorizzato ad erogare somme a titolo di anticipo sulle spettanze relative al finanziamento del Servizio sanitario nazionale in favore delle Regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sicilia. L’istruttoria compiuta dal Ministero dell’economia nel mese di aprile con il Tavolo di verifica degli adempimenti ed il Comitato permanente per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza ha verificato che sussistono i presupposti previsti dal decreto legge per erogare gli anticipi. Queste le anticipazioni deliberate in data odierna:

all’Abruzzo 118 milioni di euro 
alla Calabria 411 milioni di euro 
alla Campania 287 milioni di euro 
al Lazio 540 milioni di euro 
al Molise 63 milioni di euro 
alla Sicilia 500 milioni di euro.

Enti locali
Al fine di consentire il completamento delle operazioni di risanamento e di ripristino della legalità in alcune istituzioni locali nelle quali sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio ha deciso la proroga degli scioglimenti già deliberati nei comuni di Samo e Sant’Ilario dello Jonio (Reggio Calabria), nonché di Briatico (Vibo Valentia).
Altri provvedimenti
Il Consiglio ha esaminato alcuni progetti di infrastrutture da realizzare in merito alle quali è stata svolta un’istruttoria che si è avvalsa degli strumenti di concertazione previsti dalle norme vigenti (conferenze di servizi); tenuto conto dell’interesse pubblico coinvolto il Consiglio ha autorizzato la realizzazione di una viabilità di collegamento fra strade provinciali ed il casello autostradale di Santa Lucia di Piave, sulla A27.
Nomine
Il Consiglio ha poi deliberato:
su proposta del Presidente del Consiglio:
nomina a componente del CNEL del dottor Nereo MARCUCCI, in rappresentanza della categoria “rappresentanti imprese” ed in sostituzione dell’avv. Piero LUZZATI;
su proposta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano:
nomina a dirigente generale di P.S. del dottor Salvatore LONGO;
nomina a dirigente generale di P.S. del dottor Lucio Domenico CARLUCCIO, collocato fuori ruolo con l’incarico di Questore di Bolzano. 
Inoltre, sempre su proposta del ministro dell’Interno, il dottor Gaudenzio TRUZZI, dirigente generale di P.S. è collocato in disponibilità presso la Segreteria del Dipartimento della pubblica sicurezza e al dirigente generale di P.S. dottor Leonardo LAVIGNA è conferito l’incarico di Dirigente dell’Ispettorato di pubblica sicurezza “Camera dei Deputati”;
È stato inoltre effettuato un movimento diplomatico.

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