L’Organismo Unitario sulla base di una deliberazione della propria assemblea dei delegati, in rappresentanza di tutti i fori italiani (di seguito lo stralcio), ha deciso di mantenere lo stato di agitazione, di avviare una campagna di disobbedienza civile (di seguito l’elenco delle iniziative), e di sensibilizzazione delle istituzioni europee sulle ragioni della protesta.
Quindi, in assenza di riscontri concreti da parte del Governo e del Parlamento, a partire dal ritiro del ddl delega sul processo civile, astensione dalle udienze dal 17 al 22 marzo.

Il presidente dell’Oua, Nicola Marino dichiara: “Non ci fermeremo, se non ci saranno risposte concrete alle proposte avanzate ieri con il grande corteo di Roma, avvieremo una campagna di disobbedienza civile nei tribunali: smetteremo di supplire lo Stato, così da mettere in evidenza le enormi inefficienze della macchina giudiziaria e il ruolo silenzioso e fondamentale degli avvocati; non eserciteremo la difesa d’ufficio e il gratuito patrocinio. Senza il ritiro del Ddl delega sul processo civile e senza interlocuzione seria (con avvocati negli uffici legislativi e nei consigli giudiziari) sarà di nuovo astensione a marzo”.

L’Associazione nazionale forense intanto si augura che a via Arenula non arrivi un magistrato, ma un personaggio “terzo” per colloquiare con tutti.
“L’auspicio che l’avvocatura fa per la formazione dell’imminente nuovo governo guidato da Matteo Renzi è che ci sia anche per il Ministero della Giustizia il ristabilirsi del  primato della politica, intesa come sintesi delle varie componenti che costituiscono e animano il complesso meccanismo giudiziario del Paese. L’augurio è dunque, al di la’ dei singoli nomi, è che a guidare il dicastero di via Arenula possa essere un politico capace di colloquiare con tutti e di avviare e portare a compimento una seria riforma della giustizia, tenendo ben presente le criticita’ del civile, senza esacerbare le contrapposizioni con il mondo del penale”.
Ha dichiarato il segretario generale dell’Anf Ester Perifano.
“I nomi di validissimi  magistrati che circolano in queste ultime frenetiche ore di consultazioni – continua Perifano –  costituiscono sicuramente candidature autorevoli, ma nel delicato compito che vedrà impegnato il prossimo ministro una parte fondamentale sarà costituita dall’esigenza di terzietà nei confronti di tutti i componenti del sistema giudiziario.”

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