“Come il poeta italiano Dante fu condannato all’esilio politico nel XII secolo, oggi un poeta italiano dei nostri tempi ha scelto l’esilio volontario in una nazione adottiva… l’America!”. Questa è la storia di Gianluca Zanna, fiero esponente del made in Italy, rappresentante delle capacità e delle competenze nostrane negli USA. Nato a Roma, egli si adopera per diffondere le sue molteplici attività artistiche e sociali in Arizona.

Trasferitosi “per dono di dio”, il suo curriculum è una pizza capricciosa di esperienze: cantautore, produttore, poeta, cuoco, gladiatore, pittore,  fuciliere, attivista dei diritti costituzionali ed è anche bravo ad apparecchiare la tavola. Come riporta il suo sito, “Zanna suona un po’ di tutto, chitarra elettrica, acustica, batteria, basso, armonica… ma il suo strumento principale è il cervello”. I suoi nemici sono i comunisti, i fascisti, i liberali, gli alieni illegali e le scie chimiche, alle quali ha dedicato circa 100 canzoni. Considera il presidente Obama “un agente straniero marxista con l’obiettivo di distruggere l’America dall’interno e creare il Nuovo Ordine Mondiale dalle nostre ceneri”. Oltre a ciò, dipinge i suoi quadri con i pennelli infilati nella canna della pistola, per renderli più esplosivi. Qualsiasi commento è superfluo, Gianluca Zanna è la dimostrazione che gli Stati Uniti sono la terra della libertà e che il governo americano è disposto a dare una possibilità a tutti, ma proprio a tutti.  

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