Il Fondo consente alla vittime di discriminazione di accedere alla tutela giurisdizionale grazie alla anticipazione delle spese legali, che saranno restituite, attraverso un meccanismo di rotazione, in caso di sentenza favorevole.
L’aiuto “economico” offerto alle persone che subiscono episodi di discriminazione o molestie potrà contribuire a fare emergere il fenomeno, visto che a fronte di un elevato numero di denunce all’Unar, le azioni giudiziarie rimangono esigue. Segno, questo, di una difficoltà di accesso delle vittime al sistema giustizia.

Le domande, che potranno essere presentate anche dalle associazioni titolari della legittimazione processuale (non più di tre nel corso dell’anno) , dovranno essere inoltrate al Consiglio Nazionale Forense.

Un comitato di gestione paritetico deciderà sull’assegnazione del beneficio. Non può accedervi chi già gode del patrocinio a spese dello stato.

Il Fondo è stato presentato ieri a Roma nell’ambito della iniziativa europea “Shaping the future of Equality policies in the Eu” e del Villaggio Antidiscriminazione allestito da Unar.

“Il Consiglio Nazionale Forense ha avviato da tempo una collaborazione istituzionale con il Dipartimento delle Pari opportunità nell’ambito di una intensa attività volta alla promozione e alla affermazione dei diritti fondamentali delle persone anche tramite la formazione specifica degli avvocati in settori “a rischio”” dichiara il presidente Guido Alpa.

“L’istituzione del Fondo rappresenta, oltre che una novità nel diritto antidiscriminatorio, anche un significativo passo in avanti verso una tutela più effettiva delle vittime della discriminazione” ha affermato Marco De Giorgi, Direttore dell’UNAR. “A fronte di tantissime denunce e segnalazioni che pervengono al nostro Call Center, oltre mille l’anno, pochi sono i soggetti che, non vedendo riconosciuti i propri diritti, decidono di proseguire nel percorso di tutela a causa della mancanza di competenze legali ” prosegue De Giorgi.

“Questo progetto, come altri promossi in questi ultimi anni, concretizzano la funzione sociale dell’Avvocatura, il suo ruolo di collante all’interno della società; spesso la professione è vissuta come una missione e abbiamo potuto già verificare l’impegno con il quale gli avvocati promuovono la tutela dei diritti delle persone più deboli ” spiega Susanna Pisano, coordinatrice della commissione Pari Opportunità del CNF.

Informazioni specifiche sul funzionamento del Fondo, sulle condizioni di ammissione, sulle domande sono contenute nel Regolamento pubblicato sui siti www.unar.it e www.consiglionazionaleforense.it

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