“Sui fondi europei, rispetto ad una perdita ipotizzata di alcuni miliardi di euro siamo riusciti a fare un sostanziale recupero di risorse completando progetti ed avviandone altri al completamento. Sarà impossibile riuscire a recuperare tutto ma alla fine chiuderemo con un buon risultato per la Campania, così come in tempi rapidi sarà approvato dalla Commissione Europea il nuovo Por Campania che concentri le risorse e permetta di fare della Campania una regione sempre più produttiva”. Lo ha dettoAmedeo Lepore, assessore alle Attività produttive della Regione Campania, nel corso del convegno “Sviluppo del territorio e opportunità per la crescita delle imprese: Programmazione 2014-2020”.
“Purtroppo resta concreto il rischio di perdere fondi Ue per circa 1,8 miliardi di euro, relativi alle risorse 2003-2007, che dovranno essere spesi entro fine dicembre 2015 – ha sostenuto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, ha affermato:. I ritardi maggiori riguardano le regioni del Sud Italia, quelle che hanno una dote massiccia di risorse, pari a ben 16,4 miliardi, di cui 7,4 per la Campania”.
“Siamo molto preoccupati, perdere risorse importanti per la competitività del Mezzogiorno sarebbe grave – ha aggiunto Liliana Speranza, consigliere Odcec Napoli -. Ma non è tutto perché non non stati ancora approvati i progetti del piano Fesr Campania 2014-2020, che è oggetto di una nutrita serie di osservazioni da parte dei tecnici della Commissione”.
“Sulla carta i bandi comunitari sembrano tutti ottimi, ma nella realtà si rivelano inconsistenti perché ci sono troppi lacci burocratici – ha evidenziato Emmanuele Carandente, consigliere Odcec Napoli -. Oggi stiamo cercando di incentivare il rispetto dei tempi certi da parte delle istituzioni”.
“Ci aspettiamo di passare dalle parole ai fatti concreti – ha sottolineato Mariano Bruno, vicepresidente Unione degli Industriali della Provincia di Napoli – per offrire nuove opportunità alle pmi e riavviare l’economia campana. Al primo posto c’è sicuramente l’accesso al credito e su questa tematica l’ente regione può dare un contributo concreto attraverso i consorzi fidi”.
“Per quest’anno è previsto un aumento del Pil di 0,1%, certamente poco significativo – ha osservato Giuseppe di Taranto, ordinario di Storia dell’Economia all’Università Luiss – Spagna e Francia corrono, l’Italia sembra ferma e addirittura il Mezzogiorno fa segnare un -9%. Sono dati allarmanti sui quali bisogna riflettere”.
Ai lavori, moderati dal giornalista Enzo Agliardi, hanno partecipato tra gli altri Mario Mustilli, professore di Finanza Aziendale alla Seconda Università degli Studi di Napoli; Arturo Capasso, ordinario della Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università del Sannio; Pasquale Russiello, presidente della Commissione Agevolazioni Finanziarie; Andrea Miccio, incentivi ed innovazione di Invitalia; Marco Ferretti, presidente commissione programmi comunitari e ricerca Odcec Napoli.