Ore 9.03 Si mette al lavoro per tentare di ridurre il gap tra Nord e Sud, ancora molto lontani tra loro. Al Nord, infatti, funziona tutto meglio: le scuole, la sanità, i trasporti, la mafia… Il Sud, d’altra parte, è così arretrato che a Catanzaro è ancora il 1997.

Ore 9.28
Telefona a Beppe Grillo, preoccupato per le sue condizioni di salute: è da tre giorni che non insulta nessuno.

Ore 10.11
Osserva in televisione una conferenza congiunta di Antonio Razzi, segretario della Commissione Affari Esteri, con alcuni diplomatici del Burundi e dello Zimbabwe. Ovviamente ci sono i sottotitoli; gli africani, invece, non se la cavano male con l’italiano.

Ore 11.26
Discute con il Pdl la proposta di privatizzare l’acqua. Già pronte le campagne pubblicitarie: “Scegli la nostra acqua, bevi dal rubinetto gratis con i tuoi genitori a solo un euro alla settimana, pagando solo il primo bicchiere”; “Non preoccuparti di risparmiare, tira l’acqua del bagno quante volte vuoi, e ti verrà rimborsata tutta”; “Più scarichi, e più ti ricarichi”; “Con Water illimited hai docce illimitate e i primi trecento bidet sono gratis”.

Ore 11.35
Con il centrodestra parla, inoltre, di rinforzare il federalismo. Letta, però, si mostra perplesso: in Lombardia potrà continuare a esserci la ‘ndrangheta o sarà necessario creare una nuova organizzazione criminale?

Ore 12.09
Inizia a nutrire i primi dubbi sul Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che ha appena dichiarato di avere intenzione di destinare due terzi delle risorse alle famiglie e due terzi alle imprese.

Ore 15.15
Smentisce ufficialmente che l’assegnazione dei ministeri sia avvenuta con il gioco di chi tirava fuori il legnetto più lungo. E poi lo succhiava.

Ore 16.15
Conferma che il Pd è davvero un partito avanti, visto che ha già perso le elezioni dei prossimi cinque anni. Nel frattempo, partecipa alla stesura del bando per trovare il prossimo segretario: dovrà avere carisma, un programma di venti pagine, forza di volontà, intelligenza e tre reti televisive.

Ore 17.00
Intervistato dal Corriere, prova a spiegare il motivo per cui i politici non vogliano abbassarsi lo stipendio: “I prezzi dei trans sono sempre più alti”. Sottolinea, inoltre, le difficoltà palesate dal nostro Paese nell’uscire dalla crisi: “L’Italia non vede la luce in fondo al tunnel. Per forza non la vede, è un tunnel italiano, non abbiamo ancora finito di costruirlo”. Poi, sull’alleanza con Berlusconi: “Ormai ha capito che attaccare i giudici non paga. E anche pagare i giudici, non attacca”.

Ore 18.21
Traccia il bilancio delle sue prime settimane da leader: è riuscito a costruire grandi opere, a salvare vite umane, a dare il via a riforme politiche e sociali di alto livello, a realizzare una società migliore. L’unico problema è che ora che ha scoperto come si gioca a The Sims non riescono più a staccarlo dalla Play Station.

Ore 18.30
In collaborazione con il Ministro degli Esteri Emma Bonino, individua una soluzione per il problema degli sbarchi degli immigrati a Lampedusa: cedere Lampedusa alla Libia. O alla Tunisia, o all’Egitto. O anche alla Bolivia, a quel punto chissenefrega.

Ore 18.42
Positivo, invece, il bilancio della guerra in Afghanistan: la stiamo vincendo, anche perché i morti in trasferta valgono doppio.

Ore 18.55
Si rende conto che la stabilità del suo governo dipende anche dai Cinque Stelle. I Cinque Stelle: hanno un nome che sembra una marca di preservativi. E infatti anche quelli li compri di nascosto. “Cinque Stelle: ritardanti per il Pd, stimolanti per il Pdl”. “Amore, lo facciamo con i Cinque Stelle? Mi sentirei più sicuro”. “Ma caro, stai tranquillo. Comunque va bene, lo sai che non vedo l’ora di provare il pacchetto sicurezza”.

Ore 19.03
Parla, ancora una volta, della presenza in Parlamento di falchi e colombe. Se non ci capite molto, non preoccupatevi: l’unica certezza è che ci cacheranno in testa.

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