Nel bel mezzo del tour mondiale pre-giubileo, è stata annunciata l’uscita del disco del Papa, così, senza nemmeno una sirena di avvertimento. Ormai sappiamo bene che Bergoglione ha lo stesso ufficio stampa dei Kiss, capace di rendere un evento imperdibile anche una scoreggia silenziosa.

Fa lo splendido con le suore di clausura, finge di smantellare lo IOR ed eccolo lì sulla copertina di Rolling Stone, trasgressivo come una mosca sulla merda. Ma passiamo al capolavoro della musica contemporanea che porta il nome di “Pope Francis:  Wake up! Go! Go! Forward!”. Purtroppo non contiene la quasi omonima cover degli Wham! E le tracce sono in realtà i suoi discorsi registrati e riciclati su basi suonate. Nonostante ciò, ha già convinto tutto il mondo di essere una rockstar della fede e presto scalerà la classifica con i suoi tormentoni all’acqua santa.

Dietro questa sublime operazione c’è Don Giulio Neroni, il Brian Eno della corte vaticana che ha già prodotto i dischi di Wojtyla e di Ratzinger portandoli al successo, insomma una garanzia. L’inarrestabile pontefice, forte della sua base di fan, sta pensando di girare un videoclip dove duetterà con Padre Pio 3D, in un remix “featuring” Paolo Brosio. Dopo una simile tortura o muori o vedi la madonna, in entrambi i casi ha vinto lui. 

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