Cameron e Sarkozy a Tripoli, accolti come trionfatori, e Berlusconi palleggiato tra i Giudici di Napoli e quelli di Roma, pronto ad essere accolto come testimone reticente.
Questa è la situazione.
Ma di chi? Di Berlusconi? Ah, no, cari miei. Questa è la situazione del nostro Paese (tanto i suoi peones al Parlamento faranno in modo che non ci andrà), ahimè, in un contesto che vede il BRICS premere alle porte degli esili sbarramenti d’America e d’Europa, e noi schierarci, con Grecia, Spagna e Portogallo, tra i più sfigati, il GIPS; in mezzo i “Paesi Che Se La Caveranno”, tra cui, appunto, Francia (vista la differenza con l’Italia a proposito del caso Strauss-Kahn?) e Inghilterra, oltre agli USA, ovviamente, la Germania, il Giappone ecc.; avremmo potuto esserci anche noi, ma il Cavaliere, il Senatur e i Gran Sacerdoti in odore di pedofilia (l’ha detto anche l’insospettabile On. Martino, mentre auspicava che nel 2014 venga recuperato lo spirito del ’94, fatti salvi i “pretacchioni che sparano cazzate”), chi sa perché (possiamo mai pensare che siano dei bacucchi? O saranno tanto lungimiranti che a noi comuni mortali sfugge?), non hanno voluto.

Ed ora?
L’Italia è un Paese dove sono più le chiacchiere che i capelli sulla testa dei chiacchieroni; dove si celebra il rito “dell’ampolla” e si lanciano proclami contro l’Italia stessa da parte di coloro che sono Ministri del Governo della medesima, nella piena acquiescenza generale; dove si aprono e si chiudono Ministeri a destra e a manca, come se fossero mercerie; dove un timido accenno, pare, all’ipotesi che la Chiesa debba pagare, forse, l’ICI su alberghi e ristoranti da essa gestiti, come qualsiasi altro contribuente, fa gridare al miracolo, come l’apparizione della Madonna; dove i rapporti negoziali tra un Tremonti e un Milanese sono “faccende tra privati”e quindi sistemate “in nero”, alias non si pagano tasse (così dice l’austera scuola bocconiana?); dove una Manuela Arcuri (alla quale il Premier lancia messaggi cifrati, avendo sottolineato che è stata sua gradita ospite in “eleganti cene” a Palazzo Grazioli e ad Arcore) può presentare addirittura il festival di San Remo e il fratello (che vale un ménage à trois) avere contratti e grossi vantaggi se sarà disposta ad accettare alcune, in fondo sparute, prestazioni sessuali (“non ha ceduto però alle lusinghe” eh! Non ha ceduto, sia ben chiaro. Ma alla fine ‘sto festival lo presenterà o non lo presenterà?); dove due genitori naturali di una bambina, vengono sfiduciati da giudici terzi, portatori di saggezza indiscussa, in quanto “super partes” e gettati nel dimenticatoio, mentre la bambina prelevata “pesolo pesolo”, è buttata in braccio ad una madre ed un padre sbucati ex machina osannanti; dove un latitante decide chi deve essere il comandante della Guardia di Finanza e un detenuto se si deve fare un oleodotto in Albania [nel cono d’ombra abbiamo ultimamente i Bisignani, gli Anemone, i Papa (con lui è andata bene anche alla Destra, via il dente, via il dolore! Così come è stato per la Sinistra con Penati) e qualcun altro]; dove c’è molta riluttanza nella diffusione di notizie di interesse (se non ci fosse Internet…), ma non c’è nulla di più allettante e divulgato degli atti giudiziari coperti da segreto istruttorio; dove le 5 o 6 televisioni in mano al premier lo dipingono come una capinera su cui è inutile far indugiare i riflettori se non per illustrarne la grazie e le virtù, mentre la settima, La7 appunto, deve ad un certo punto interrompere il telegiornale, tante essendo le “maialate” di rilievo da Prima Serata, da oscurare gli altri servizi, per non far saltare il palinsesto; dove in 10 anni c’è stata una crescita socio-economica dello 0,5 per cento, il che è una “catastrofa”, come dice lo scrittore tedesco Peter Schneider; dove Standard & Poor’s declassa l’Italia ad un ritmo che, fin quando il Premier non si deciderà ad alzare il culo dalla sedia, ci avrà fatto percorrere tutto l’alfabeto, e un Angelino, anziché rivolgere una sacrosanta supplica al suo capo, di togliersi di mezzo (o, come dice Bossi, andare foera d’i ball) richiama lo “zoccolo duro” a fare quadrato attorno a Papy (come si chiamava quell’altro che pure era papy o papà… ah Papa Doc) contro i P.M. che vogliono mandarlo esule, questa volta alle Bahamas (la storia si ripete, sempre in dorato esilio, ovviamente; qui ci vorrebbe un Plutarco) .

Questa ed altre cose, molte altre cose, è l’Italia; tuttavia, scusate tanto, non mi sento di dire che è un Paese di m… Troppo si è speso per essa, troppo sangue è stato versato, anche se ci siamo dati una legge elettorale denominata “porcellum”, dal suo ideatore, abbiamo la più potente criminalità organizzata d’Europa e un Premier per caso, o meglio… “a tempo perso”, e una pletora di “coglioni” a costituire l’Opposizione.

Intendiamoci: che il nostro povero Premier (giustizialist-giornalist-comunist-artassato) sia sotto ricatto io personalmente ci credo.
Quattro topolotte giovani, magre (tra le 77, eh si sa che dopo il tempo delle vacche grasse viene sempre quello delle vacche magre) e certificate, con punzonatura all’orecchio, e fosse pure il caso di una qualche strisciatina di “neve” a Palazzo Grazioli, anche a quei livelli, possono valere 80.000 euro, 100.000 toh! Ma non certo appalti, favori, Protezione Civile, Finmeccanica, 800.000 € e tanto altro (buttando un occhio anche su D’Alema. Beh… tra pugliesi…).
Però, mettetevi, oggi come oggi, nei suoi panni e capirete perché ad uno dice “stattene buono all’Estero, vi scagiono tutti”, ai magistrati “non mi presento”, tentativi di decreti ad personam ecc.
Lui ora che può fare? Farsi interrogare?
Lasciamo perdere la figura uguale a come lui definisce questo Paese (comunque di topolotte e turpi intrallazzi si parla e non è bello per uno che si propone come “magister” e quasi educatore, perseguitato da giudici e giornalisti comunisti, piuttosto che umile servitore dello Stato), che però “ama”, ed è per di più “riamato” dagli Italiani, come annuncia (e te credo! Solo in Italia…. in qualsiasi altro Paese, da ‘mo che stava in sala colloqui ad aspettare che figli e nipoti gli portassero le arance!); contro simili figure ci ha un callo, ormai che… benedico!
Il fatto è un altro: se non parla o mente, scattano illico et immediate i reati di falsa testimonianza e favoreggiamento e… qua la barca già fa acqua da tutte le parti. Se, viceversa, parla, corre seri rischi, sì di altri reati (ma anche contro questi ormai è più che supervaccinato. Parola d’ordine “non mi dimetto neanche se vengo sorpreso a copulare con un cardinale dietro il colonnato berniniano”), ma soprattutto di…
Insomma tutti (e dopo spiego il “tutti”) vogliono la dipartita (politica e relazionale, si intende) di Sua Eccellenza, vuoi vedere che qui, poco poco, il rischio è quello della dipartita (non proprio in senso astratto) ad opera del “malaffare”? Eh… poi uno si scandalizza quando sente dire (da un Parlamentare, non da uno qualunque) “ci scappa il morto”!

Nel collasso generale dei Lele Mora, degli Emilio Fede, nella palude, in questo Paese (viene ormai quasi spontaneo e naturale aggiungere “di m…”, ma lasciamo perdere, diciamo un’altra cosa) in questa cloaca, dove si regalano attici al Colosseo, una Polanco vuol darsi alla politica, una Minetti vestita da suora si fa infilare il crocefisso tra le tette, un Marco “Ciuffolone” Milanese, vuolsi che sia in “fumus persecutionis”, si può impunemente spacciare per “miracolo economico” una spolveratina sul tracollo economico e finanziario dell’Italia, i giudici della Consulta, jeans, tatuaggi, occhiali scuri e foulard, vengono proclamati “figli dei fiori”, ma ormai è diventato davvero stancante e vomitevole fare il cahier de doléances o dei giri danzanti prenotati, mentre tutto crolla sotto la valanga del debito pubblico, l’uragano di banconote fresche di stampa delle Banche Centrali trasformate in “cartiere”, e il torchio della “culona” tedesca, dove si va a parare?

Seguire la ricetta Feltri-Belpietro-Sallusti?
Questa ricetta prevede di stare attaccati al Premier come le cozze drenanti feci, liquami ed ogni impurità in giro, fin quando non sarà ufficializzata la sua “caduta”, in concreto già in atto, ad immagine e somiglianza di quanto fecero i fedeli gerarchi nel bunker di Hitler fin quando non fu rasa al suolo tutta Berlino, semmai istituendo per i più assidui e disposti ad esporsi, oltre che a sputi ed insulti, a lanci di silicone per rimanere attaccati alle poltrone, il premio Magda Goebbels (è evidente l’intento provocatorio e surrealista; non mi si vengano a far le pulci come Ferrara che apostrofò di brutto Scalfari reo di aver sostenuto che la propria residenza privata, Arcore o Avetrana che sia, non è zona franca rispetto all’applicazione della legge), inneggiando e brindando nel frattempo alla defenestrazione della Dandini dalla RAI (pensate quale è lo spessore ideale di questa “maggioranza” plaudente e fiduciante).

Non mi sembra il caso; e allora?
Parliamoci chiaro: la Democrazia è Democrazia, proprio per questo è un contenitore di tutte le idee e le contro-idee, quindi il problema non è come la pensa un Tremonti, come la pensa Bossi, Maroni, La Russa, o invece un Fini o un Casini, un Di Pietro ecc. (a parte Capezzone, Gasparri, Giovanardi, Cicchitto e qualcun altro), qua il problema, l’unico problema è LUI.

Sono convinto che, sparito “lui” dalla scena politica, tutto ritornerebbe a posto. Si troverebbe il sistema di fare una nuova legge elettorale utile per gli Italiani e non per i giannizzeri della Casta (v. onorevoli avvocati, medici, commercialisti, stallieri, igieniste, escort, e shampiste del Premier), si riprenderebbe a fare sul serio economia, a fare impresa (Marcegaglia docet), a fare cultura, informazione, opere di ingegno e di spettacolo e tutto quanto caratterizza un Paese moderno e civile in Occidente, sparirebbe anche il neoincoronato “trota”, e quello si porta appresso pure quel Cristiano lì ne sono certo (ricordate quell’anno che il festival di San Remo fu presentato dai “figli d’arte”? Pure questi so’ “figli d’arte”, in fondo, e se ci provassero loro? L’altra volta fu un mezzo flop, magari stavolta, chi sa, se si impegnano, e, soprattutto, se si danno un tono…), insieme a quel “cretino” che non capisce un c… (sapete a chi mi riferisco), l’amministratore dell’Olgettina tirerebbe un sospiro di sollievo, persino Scilipoti tornerebbe a curiosare nelle favelas brasiliane, e addirittura Casini otterrebbe il miracolo per il quale ogni giorno prega e si batte il petto, di avere la forza e il coraggio di prendere una decisione e… chi più ne ha più ne metta.
Rimanendo in tema e sempre metaforicamente e surrealisticamente parlando, ci vorrebbe, forse, un novello colonnello von Stauffenberg, un po’ più fortunato, che, raccogliendo il malcontento diffuso anche tra i pretoriani, lo eliminasse, in senso figurato, è del tutto ovvio (Roma 2011 non è certo Berlino 1944 anche se tende molto a scimmiottare), dalla scena politica.

Ma perché faccio riferimento al “malcontento diffuso anche tra i pretoriani”, e prima mi sono lasciato andare ad un fugace cenno al fatto che “tutti” vorrebbero la sua “dipartita” (ideale – insisto – non intendo in alcun modo, neanche strumentale, essere frainteso)?
Ancora una volta parliamoci chiaro: Berlusconi non ha amici (messa così mi fa un po’ pena, quasi quasi mi propongo).
Ha avversari, concorrenti, dipendenti, contraenti, yes men, clienti, femmine di scorta sugli aerei di Stato, hostess diciamo così, professionisti, voraci consiglieri, detrattori, ma nessuna vicinanza e comunanza di intenti, men che meno tra i suoi.
Lasciando perdere i parenti (tanto poi, è notorio, parenti=serpenti) e gli alleati (sempre precari, come si sa e come si è visto), tra i seguaci, al di là, appunto, delle chiacchiere, quanti vorrebbero avere più autonomia di azione, quanti vorrebbero proporsi in alternativa, quanti vorrebbero poter rispondere a chi rinfaccia “schifezze”, “io ne sono fuori”? La stessa “Libera Chiesa” quanto volentieri farebbe a meno di lui che la imbarazza nei confronti dei parrocchiani, a favore di qualcun altro che le garantisse, possibilmente, le stesse guarentigie con meno scandali? I c.d. intellettuali di Destra come aspirerebbero a poter dire “continuiamo su questa strada, l’avremmo fatto volentieri con lui; va be’ ormai è fuori gioco, ma questo non vuol dire… la strada comunque è quella giusta”! E i giornalisti (i lettori intendono)? Già ce li vedo: “io sono sempre stato obiettivo, al servizio della verità, non ho mai preso le parti di chicchessia”. I beneficiati e le escort meglio lasciar perdere anche qui (dove l’ho sentito, in un film? “Finiti soldi, finito amore”). E i potenti Capi Stranieri (lasciamo perdere come “lo” dipingono e come “ci” dipingono i mass-media stranieri)?
L’”abbronzato” e la “culona”, secondo me, lo odiano proprio, per non parlare di quell’esponente del Consiglio Europeo che ottenne la nomination come kapò di un lager nazista (poi dice che l’Europa non ci aiuta a risolvere il problema degli immigrati clandestini!), Sarko’ beh fin quando lo fa divertire… Cameron ignora, probabilmente, persino la sua esistenza, Putin non conta, quello, poi, così gli bloccava le domande dei bravi giornalisti di inchiesta, sulla Cecenia? A parte che, all’occorrenza, è, giustamente, dal suo angolo di visuale, pronto pure lui a fare dell’Italia un sol boccone, non certo a dare una mano.
Gheddafi sì, gli voleva bene, bunga-bungavano insieme prima che lui gli voltasse le spalle; beh s’è visto che fine ha fatto (o meglio “sta facendo”. Ha sette spiriti come i gatti, ‘sto rais, ancor più del… suo ex-amico), e lo zio putativo di Rubycina?
Ma fosse lui che porta sfiga?
Sì c’è Confalonieri, sì c’è Gianni Letta (il quale peraltro, se non ricordo male, già si lasciò andare a qualche esternazione in alto loco sul “dopo”Berlusconi), ma se i cordoni della borsa improvvisamente diventassero ermetici?
A certi livelli è quasi d’obbligo “scaricare”.
La “famiglia” non ha forse scaricato l’”amico” Mike quando non serviva più? Così come Costanzo, per non parlare di Mentana che però ha dato dei punti a Lazzaro.

“Scaricare il Premier” beh è una soluzione!
Ne vedremmo, certo, delle belle; probabilmente ne vedremo, a breve, delle belle. Ma stavolta veramente “belle”, solo in senso positivo e costruttivo, non torvo e angoscioso come fu (sempre con lo stesso spirito di cui sopra) piazzale Loreto 1945.
Diamine (o cribbio se preferite)! La Spagna, bene o male, è uscita viva e vitale da un più grosso e monolitico guaio quale era il Franchismo (va be’ dopo l’uscita di scena “maxima” del capintesta, alla fin fine bisogna pur fare i conti con madre natura … ma insomma! Tempi diversi, circostanze diverse), riusciremo pure noi a venire fuori dal maleodorante teatrino a luci rosse della suburra, dove danno l’operetta (“morale” no, in questo caso) hard e tragicomica “L’abominevole fascino del berlusconismo”!

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