Le difficoltà cui gli italiani devono far fronte nell’ultimo periodo sono sempre crescenti, ma il denaro necessario per porre rimedio a gran parte delle situazioni di disagio non sembra essere sufficiente e la condizione lavorativa in cui versano molte persone non inteviene a favore di una ripresa. Date queste premesse, un’ancora di salvezza per molte persone è rappresentata dalla possibilità di confontare i prestiti più vantaggiosi per individuare quello che, alle condizioni più ragionevoli. Potrebbe determinare un cambiamento radicale nelle loro vite.

Stando agli ultimi dati Crif, però, la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane nel corso del 2012 avrebbe registrato un crollo, raggiungendo quota -5%.

Come di consueto, l’analisi Crif ha preso in considerazione la distribuzione delle domande, suddividendola per classi di importo. Il risultato? Per i prestiti finalizzati si conferma il trend di redistribuzione verso le soglie più basse: sotto i 5 mila euro si concentra infatti oltre il 70% della domanda complessiva, percentuale in crescita se confrontata con i dati relativi al 2011. L’importo medio totale dei prestiti richiesti risulta invece in diminuzione, con 4.768 euro del 2012 contro i 5.319 euro del 2011.

Guardando invece a chi ha richiesto un prestito personale, in questo caso l’analisi Crif rivela come sia in corso allo stesso modo una redistribuzione verso gli importi più bassi: la maggior parte delle domande continua a concentrarsi nelle fasce di importo inferiore ai 20 mila euro, arrivando a toccare la quota dell’84% della domanda complessiva. Per i prestiti personali l’importo medio cumulato nei primi dieci mesi dell’anno si attesta a 11.801 euro contro i 12.261 dello stesso periodo del 2011.

Crif ha poi preso in considerazione i dati relativi alla durata dei prestiti richiesti. In questo caso è stata evidenziata una sostanziale stabilità rispetto agli anni precedenti: la classe oltre i 5 anni si attesta ancora come la più richiesta con una quota pari quasi al 23% del totale; a seguire troviamo invece la fascia compresa tra i 2 e i 3 anni, con una quota pari a quasi il 20%, e quella fino ad 1 anno, con il 19%.

In conclusione quindi, nel caso dei prestiti finalizzati, la classe di durata predominante risulta essere quella fino a 1 anno, con quasi un terzo del totale, mentre nel caso dei prestiti personali la durata oltre i 5 anni è la più richiesta, con oltre il 41% del totale.

 

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