Una guida per Avvocati ma rivolta all’interesse dei cittadini europei, per ottenere tutela e ristoro efficaci in caso di effettive violazione dei loro diritti fondamentali.
Il Consiglio degli Ordini forensi d’Europa (Ccbe), al quale partecipa il Consiglio Nazionale Forense con una delegazione guidata dal vicepresidente Carlo Vermiglio, ha appena pubblicato la guida “La Corte europea dei diritti dell’Uomo – Domande  e risposte per avvocati” (la versione italiana è rinvenibile sul sito istituzionale del CNF all’Url: http://www.consiglionazionaleforense.it/site/home/pubblicazioni/studi-e-ricerche/articolo8643.html 

Il documento si apre con la prefazione dello stesso presidente della Cedu, Dean Spielmann, che riconosce alla Guida il merito di “giovare in definitiva ai cittadini europei”, visto che le sue indicazioni sono nel senso della maggiore specificità, analiticità, ponderazione dei ricorsi a Strasburgo, per garantirne l’efficacia e non incorrere in pronunce di inammissibilità o infondatezza.
Non è un caso, peraltro, che la Guida è stata rilasciata quasi concomitatamente all’entrata in vigore (il primo gennaio 2014) delle nuove regole del Regolamento della Corte che richiede requisiti più rigorosi per i ricorsi, visto l’enorme numero di casi sottoposti a Strasburgo (i casi pendenti sono oltre 93mila) e in ragione del numero sempre crescente di ricorsi dichiarati irricevibili.

La Guida è divisa in tre capitoli: 1) Procedimento nazionale prima di presentare un caso alla Cedu; 2) Procedimento dinanzi alla Cedu; 3) Contenuto ed esecuzione delle sentenze Cedu.

Tra i passaggi più rilevanti, la necessità che “la eventuale violazione sia rilevata sul piano sostanziale”, cioè in concreto, evidenziando i fatti realmente rilevanti e invocando articoli specifici della Convenzione (non principi astratti);  il consiglio di redigere un parere molto puntuale sulle possibilità di successo di un ricorso alla Cedu; l’ opportunità di rendere esplicite le conseguenze che si vogliono ottenere dalla pronuncia della Cedu.

Molo utile è citare la precedente giurisprudenza della Corte, indicando la/e sentenze con i riferimenti puntuali.
Il nuovo formulario per il ricorso, pubblicato sul sito della Cedu e che contiene criteri più stringenti, deve essere compilato con grande accortezza e bisogna accertarsi sui termini processuali della Corte.
La Guida chiarisce quando si può presentare una domanda di equa soddisfazione; quando e con quali modalità chiedere misure cautelari; tempi e condizioni per accedere al patrocinio gratuito.
Molta attenzione è posta anche alla fase dell’esecuzione nello Stato membro della sentenza Cedu, fase nella quale il ruolo dell’avvocato è altrettanto importante.

“La formazione continua degli avvocati sul tema della tutela sostanziale dei diritti umani è fondamentale sia per la conoscenza delle Convenzioni internazionali che sotto il profilo dell’aggiornamento sulla giurisprudenza, come evidenzia la stessa Guida. Il CNF dedica molto impegno in questa direzione: d’altra parte molte conquiste in tema di affermazione dei diritti delle persone sono state raggiunte tramite le intuizioni giuridiche di avvocati”, dichiara il presidente Guido Alpa.

Nei giorni 16 e 17 maggio Verona ospiterà la Sessione plenaria del Ccbe, attualmente presieduto dall’avvocato veronese Aldo Bulgarelli, già consigliere del CNF.
Nel corso dei lavori, ai quali parteciperanno i rappresentanti delle 28 Avvocature europee,  interverranno, oltre Vermiglio, il presidente del CNF Guido Alpa, l’europarlamentare Luigi Berlinguer e Daniela Intravaia, direttrice dei servizi informativi del Ministero della Giustizia. 

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