L’Avvocatura ha bisogno di una rappresentanza politica più forte e più partecipativa rafforzando l’Organismo unitario previsto dall’art. 39 della legge di riforma dell’ordinamento professionale.
In vista del Congresso nazionale forense che si svolgerà a Venezia dal 9 all’11 ottobre, l’Associazione nazionale avvocati italiani propone due modifiche statutarie:

1. L’elezione da parte di tutta l’Avvocatura dell’assemblea dell’Organismo unitario composta dal numero invariato e non modificabile di 80 componenti.
“Il numero indicato – spiega il presidente Anai Maurizio De Tilla – è fisso e non può aumentare per l’incremento degli iscritti ma può variare la ripartizione sul territorio in base alle variazioni degli iscritti.
Questo meccanismo è stato applicato dalla Cassa Forense dove il numero di 80 ha consentito la piena partecipazione dei distretti e degli ordini minori, garantendo equilibri e piena partecipazione degli iscritti. Si potrebbe quindi applicare per l’elezione dei componenti dell’Assemblea il sistema elettorale della Cassa Forense, con liste e quozienti elettorali ma con preferenze”.

2. Giunta Centrale (Presidente, vice Presidenti, Segretario, Tesoriere e Componenti) eletta direttamente dai delegati al Congresso forense (che non sono i componenti dell’Assemblea).
“La presenza delle Associazioni nella Giunta – ha continuato De Tilla – può essere assicurata riservando quote alle associazioni con elezione diretta da parte del Congresso. Il meccanismo elettorale deve essere lo stesso. Non devono partecipare alla Giunta soggetti nominati.
Tutte le candidature per la Giunta andrebbero poi presentate almeno trenta giorni prima e comunicate a tutti i delegati al Congresso”.
“Si può inoltre prevedere – ha concluso De Tilla – un meccanismo di Consultazione permanente, anche con la presenza nelle Commissioni di lavoro, con gli Ordini, le Associazioni forensi e le Unioni Regionali degli Ordini”. 

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