Esiste un gruppo di individui che fa di tutto per dimostrare che l’uomo è nato per cacare in piedi. A centinaia si danno appuntamento in un bar di una città a caso, dove partecipano a un flash mob a base di caffè e sigaretta, poi si dileguano in massa senza pagare.

A un certo punto della fuga, tra una fiatella e un peto, gli scappa da cagare, chi a salame, chi a spruzzo. Il momento clou dell’esibizione, la sfida che ha reso famoso il team delle Cacarelle, è arrivare alla piazza centrale senza farsela addosso. Una volta a destinazione, tutti insieme tirano fuori la loro lettura da cesso prediletta, tra i più gettonati:  “Sposati e Sii Sottomessa” e “Obbedire È Meglio” di Costanza Miriano e “Voglio la Mamma” di Mario “poker face” Adinolfi. Così, tutti insieme rimangono in piedi con i classici della letteratura rettale e si cagano nei pantaloni, facendo finta di niente. Cosa c’è dietro questo goliardico hobby? Lo sponsor occulto dei bagni alla turca? Product placement di editoria per stitici? Nulla di così ovvio, ma un più sottile schieramento contro chi è pro-gay.

Ma guai a chiamarli omofobi, l’ultima volta che qualcuno ci ha provato si sono smerdati le mutande lì dove erano. Sia come sia, a forza di cagare in piedi il cervello gli è scivolato fuori dal buco del culo e ora vagano all’infinito alla ricerca di piazze dove scaricarsi.

L’ultima volta, a Cremona, si sono presentati anche tre simpaticoni vestiti da inquisitori spagnoli che volevano rubare la scena alle Cacarelle, che invece avevano prenotato piazza Duomo per la consueta evacuazione corale. I solerti poliziotti, anziché identificare il trio e al limite disperderlo, hanno catturato i pericolosi inquisitori e li hanno portati in questura. La cerimonia di pubblica defecazione ha avuto luogo senza problemi, ma vuoi vedere che anche fare i turni di guardia in piedi fa andare il cervello in diarrea? 

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