L’attentato avvenuto nella notte di Capodanno a Istanbul, dove i terroristi hanno aperto il fuoco su giovani che festeggiavano l’arrivo del nuovo anno uccidendo 39 persone, “ci invita a riflettere sul fatto che non bisogna mai abbassare la guardia contro il terrorismo che colpisce tutti indistintamente”. E’ quanto si legge in un comunicato diramato dal Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia, noto come la Grande Moschea di Roma, Abdellah Redouane.

“Abbiamo sperato che l’inizio del nuovo anno avrebbe potuto lasciarsi alle spalle il panorama di violenza e terrore che ha segnato il 2016, caratterizzato da una scia di attentati e di guerre – si legge nella nota – per lasciare il posto alla serenità e alla pace. Invece i terroristi hanno deciso di entrare in azione anche nella notte di Capodanno colpendo giovani di diverse nazionalità e culture riuniti ad Istanbul sul confine tra Europa e Asia. Colpire i giovani proprio all’inizio di un nuovo anno è l’esempio più eclatante della volontà di morte e negazione del futuro”.

“Questa strage sanguinosa  mira a colpire persone innocenti, la cui unica colpa è quella di voler vivere in un mondo diverso da quello che invece i terroristi vogliono imporci e che siamo chiamati a contrastare, come facciamo da sempre, con l’arma del dialogo tra le culture e le religioni e la lotta al terrorismo e all’estremismo ideologico che è alla base dell’azione di questi criminali”. “Nel presentare i propri sentimenti di cordoglio il Centro Islamico Culturale d’Italia si stringe ai familiari delle vittime ed è vicino, con viva partecipazione, al popolo turco e alla Repubblica di Turchia”. 

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