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Il 30 novembre è nata a Bologna l’Anapa (associazione nazionale agenti professionisti di assicurazione). Secondo i fondatori Anapa è nata per attuare una politica profondamente diversa da quella degli altri due sindacati: Sna (sindacato nazionale agenti di assicurazione: 100 anni di storia e 8.000 iscritti) e Unapass (unione nazionale agenti professionisti di assicurazione: 40 anni di vita e 900 iscritti). Già una prima differenza la si nota sui nomi: Anapa e Unapass si presentano come associazioni, Sna è caratterizzato da una maggiore impronta sindacale.
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Altra differenza è quella sottolineatura “professionista” che accomuna i primi due acronimi, quasi a dire che tutti gli altri agenti non lo siano. Sna attua una politica progressista fortemente orientata alla libertà degli agenti dalle Compagnie mandanti e, quando è necessario, non ha paura di scontrarsi frontalmente con l’Ania. Questo storico sindacato sostiene con passione il plurimandato come unica reale difesa del lavoro degli agenti , ma che favorisce anche i consumatori per la maggiore scelta di prodotti che questi possono offrire . Unapass è più dialogante e meno disponibile allo scontro muro contro muro con le Compagnie: ”Il plurimandato? Solo se è una scelta dell’intermediario”. In realtà nemmeno Sna vuole imporlo, dice solo, col commissario europeo alla concorrenza, che va tolta l’esclusiva di marchio dalla lettera di nomina dell’agente.
E Anapa? Stando al suo manifesto programmatico (vedi documentazione correlata), lascia fare, non interviene nella “diatriba” semmai, stando alle dichiarazioni del presidente Cirasola rilasciate al nostro giornale il 2 novembre, preferisce sostenere il monomandato: “Vedo un futuro dove il cliente preferirà sempre di più il monomarca. Un’affermazione questa tutta da dimostrare. Vedremo gli agenti che si iscriveranno con questo obbiettivo e vedremo come risponderanno i loro clienti.
IMMAGINE_2A proposito di agenti, Anapa punta a raccogliere adesioni non solo tra gli scontenti della politica di Sna, ma soprattutto tra i cosiddetti non impegnati : circa 10.000 agenti che non sono mai saliti sul carro di nessuno. Saranno i 10 presidenti di gruppo aziendale (GA), che formano il quadro dirigente, a guidare il reclutamento degli indecisi utilizzando il loro forte appeal sugli agenti monomandatari. Il presidente del gruppo aziendale è, infatti, eletto dalla base degli agenti di una stessa Compagnia e come tale è in grado di esercitare tutta la loro moral suasion sugli iscritti al proprio gruppo.

Divide et impera
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Ai tempi dei romani era il modo di governare il territorio conquistato e di evitare rivolte da parte delle popolazioni. Gli inglesi in India utilizzavano marginalmente i loro eserciti, ma alimentavano le diatribe tra le tribù che combattevano l’una contro l’altra, ignare che, così facendo, semplificavano il dominio britannico. C’è da domandarsi se, per caso, con tre sindacati non ci troviamo di fronte alla versione assicurativa dell’antica strategia.

Di certo l’ANIA (l’associazione delle Compagnie) non ha gradito affatto il decreto sviluppo.
All’indomani dell’approvazione del decreto che, per la prima volta (dopo Bersani), liberava gli agenti creando un “nuovo” intermediario affrancato dalle Compagnie, la potente Associazione delle imprese assicuratrici si scagliò sugli agenti (Golem 10 ottobre), neanche fossero stati loro a firmare quel decreto, minacciando ritorsioni di ogni genere: chiusura delle agenzie , apertura di “negozi” delle Compagnie sul territorio, riduzione delle provvigioni, annullamento di vari benefit. Con quel decreto l’Ania, per la prima volta nella storia, si è sentita messa alle corde e, in preda ad una reazione scomposta, ha cercato di colpire alla cieca.

Il benvenuto dell’ANIA
In questo senso è quantomeno inquietante il benvenuto del presidente dell’Ania Minucci al nuovo sindacato IMMAGINE_BENVENUTO_DELLANIAfin da prima che nascesse. Che io mi ricordi, nella lunga storia degli agenti, non s’è mai verificato un fatto del genere. Ma forse l’Ania si è pentita di aver scagliato fulmini sui suoi intermediari e, come Dio onnipotente offrì la mano ad Adamo, così Minucci ha voluto offrire un ramoscello d’olivo… Del resto anche l’Anapa pensa che la collaborazione tra agenti sia da abbattere, almeno nella Rca.
Ma impedire la collaborazione tra intermediari riporta al punto di partenza la questione dei “tre preventivi” il cui obbligo, voluto dal Decreto prima della sua modifica, stava finendo nell’oblio. Vista l’impossibilità di scambio, gli agenti avevano finito per non presentare le tre proposte e, a danno dei consumatori, la norma stava di fatto scomparendo. Così com’è successo col plurimandato –obbligatorio- di Bersani, mai attuato.
E’ evidente, quindi, che le Compagnie vedano di buon occhio un sindacato che intende difendere il monomandato.

Ma analizziamo i punti principali del manifesto programmatico di Anapa.

Plurimandato sì, anzi no, forse.
Dice Anapa: “ANAPA si pone l’obiettivo di dar voce e di rappresentare gli interessi di tutti gli agenti di assicurazione italiani, individuando nuovi modelli di business al passo con i tempi e con le nuove dinamiche di mercato ma, allo stesso tempo, rispettando anche il modello agenziale che ciascuno nella propria libertà d’impresa intenda perseguire. Non condurremo battaglie né di retroguardia, né oltranziste.”
Considerando le risposte che il presidente Cirasola ha dato al nostro giornale, c’è da chiedersi quali mai possano essere i nuovi modelli di business che l’Anapa potrà individuare, con un mercato immobile da decenni e con un’organizzazione agenziale identica a se stessa da altrettanto tempo. Ad esempio sulla possibilità per gli agenti di migliorare i prodotti assicurativi a vantaggio di agenti e consumatori, Cirasola ci ha risposto:” Gli agenti non possono migliorare i prodotti. Questo è un compito delle Compagnie! Noi intermediari nel sistema siamo i distributori e non i fabbricanti ” il che diventa supina accettazione delle politiche commerciali delle Compagnie, convincimento questo, rinforzato da un’altra dichiarazione dello stesso Cirasola per il quale l’agente è di fatto una specie di passacarte : “L’agente è colui che agisce solo per conto delle mono o pluri Compagnie che rappresenta”. In realtà il decreto bis, individua una terza, rivoluzionaria figura di intermediario: l’agente senza mandato . Un intermediario cioè che vende polizze senza bisogno di un mandato rilasciato da una Compagnia. E’ questa la cosa che più preoccupa l’Ania. Ma Anapa su questo pare tranquillizzarla.
La proposta di Sna e in qualche modo di Unapass, invece, coerente con la richiesta del Commissario europeo per la Concorrenza, è quella di arrivare ad un plurimandato attraverso l’abolizione di ogni clausola di “esclusiva nella distribuzione assicurativa” (vedi allegato) . Questo favorisce i consumatori per la concorrenza che si crea tra Compagnie e aumenta il potere commerciale degli agenti sulle scelte delle imprese assicurative. Quindi lasciare che gli agenti si crogiolino nel loro vecchio brodo di sempre non mi sembra che, per loro, sia una grande vantaggio. Un salto nel futuro? Piuttosto direi un salto all’indietro: una battaglia di retroguardia.

Plurimandato. Ma qual è il problema?
C’è una bagarre su questa questione. Al governo, a fronte della senatrice Anna Rita Fioroni (PD) pronta a promuovereIMMAGINE_PLURIMANDATO le norme del decreto sviluppo proponendo anche un’estensione dei 15 giorni sulle scadenze delle polizze Rca, ci sono i senatori come Enzo Chigo (Pdl), Francesco Casoli (Pdl), Cosimo Izzo (Pdl) che hanno presentato emendamenti per cancellare le novità e riportare le cose al passato. Anche tra gli agenti c’è disaccordo, soprattutto da parte di alcuni agenti monomandatari come Cirasola e soprattutto da parte dei presidenti dei gruppi aziendali (che hanno fondato Anapa), più vicini agli interessi delle Compagnie. Sono le Compagnie che temono di perdere la presa sulle reti agenziali che spingono spasmodicamente per cancellare la norma . Ma il problema non c’è.
Perché ciò che si vuole realizzare, in linea con le direttive europee, è solo la cancellazione dell’esclusiva. Mi spiego meglio . Fino ad oggi la lettera di nomina di un agente aveva una postilla: l’esclusiva di mandato. L’agente cioè, pena il suo “licenziamento”, doveva operare solo per la Compagnia che gli aveva rilasciato il mandato.
Ebbene la norma europea impone che l’esclusiva non sia più la caratteristica del contratto d’appalto dell’intermediario. Non deve più apparire. Una cosa molto diversa dal plurimandato obbligatorio. Senza la postilla dell’esclusiva l’agente può scegliere di diventare plurimandatario (senza chiedere permessi o deroghe) o può scegliere di restare monomandatario.
Quindi tutte le questioni, le polemiche, le spaccature sul plurimandato sono solo questioni di lana caprina.

Il dialogo con le istituzioni
IMMAGINE_PLURIMANDATO_FINE“Crediamo che sia necessaria l’immediata ripresa di un forte e costruttivo dialogo istituzionale, nel rispetto degli interessi reciproci e in una logica di sistema. Ci adopereremo per un rinnovato e costruttivo dialogo tra agenti e compagnie, tra agenti e istituzioni tra agenti e società , tra agenti e l’Europa” .
Di quale interruzione parla Anapa? Il decreto sviluppo ha accolto l’importantissima modifica chiesta dagli agenti: la collaborazione “A” con “A” e, se attuerà le raccomandazioni del Commissario europeo per la concorrenza, attuerà anche l’abolizione dell’esclusiva sulla lettera di nomina degli intermediari, quindi il dialogo con il governo e con l’Europa mi pare che stia andando a gonfie vele. Va invece malissimo quello con l’Ania…

Codice etico
Come tutte le associazioni di professionisti che si rispettino, anche l’Anapa ha redatto un suo codice comportamentale basato su principi di fiducia, onestà, trasparenza, imparzialità. Sulla fiducia colpisce il richiamo alla “urbanità dei modi e di un linguaggio che sia conforme all’atteggiamento di buona educazione”. Sembra quasi un regolamento dei boy scout. E quello sulla onestà: “ Anapa deve assicurarsi che i suoi rappresentanti non operino in situazioni in cui siano titolari, per conto proprio o di terzi, di interessi in conflitto con quelli dei propri incarichi”. Questo richiamo corretto, ma che dovrebbe essere scontato, viene invece sottolineato. Forse per fugare i sospetti che i Presidenti di gruppo aziendale possano avvantaggiarsi, a danno degli iscritti, del fatto di essere molto vicini alla “stanza dei bottoni” delle Compagnie? Un sospetto questo che , come un venticello maligno, aleggia forse tra gli agenti.

Valori condivisi
L’Anapa è stata costituita sulla scorta di valori condivisi. Su questi valori, propri di tutti noi, oggi si salda la nostra identità”. Eppure il presidente Cirasola al nostro giornale (Golem 2 novembre) ha dichiarato: ” il collega, anche quello più affezionato con il quale io faccio una manifestazione o una rivendicazione, alla fine, è comunque un mio concorrente…..”. Che gli agenti siano tra loro concorrenti è un fatto scontato, ma dovendo andare alla ricerca di valori condivisi era proprio necessario sottolinearlo alla vigilia della nascita di Anapa?

Consumatori
A parte un generico riferimento, Anapa non pone particolarmente in risalto gli interessi dei consumatori che, ripetiamolo, sono:
– maggiore scelta di prodotti, e quindi,
– maggiore concorrenza tra Compagnie,
– prodotti nuovi, semplici e innovativi a costi contenuti,
– assistenza nei sinistri, ma anche in fase di sottoscrizione di una polizza.
Tutte cose che, a mio parere, sono meglio garantite solo da un agente non inchiodato da un monomandato.
ANAPA – MANIFESTO PROGRAMMATICO
ANAPA – CODICE ETICO
ANAPA – COMUNICATO STAMPA DEL 30 NOVEMBRE 2012
AUTORITA’ PER LA CONCORRENZA E IL MERCATO – SEGNALAZIONE AI FINI DELLA LEGGE ANNUALE 2013

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