Le compagnie assicurative hanno sempre giustificato l’aumento dei costi delle polizze con l’alta incidenza dei sinistri, soprattutto in alcune zone d’Italia. Poiché questa costituisce un vincolo obbligato cui non è possibile sottrarsi, il rimedio degli automobilisti è quello di mettere a confronto le assicurazioni auto più vantaggiose in modo da scegliere il contratto dal costo più contenuto che però garantisca le tutele necessarie. Nel momento in cui ci si trova a fronteggiare un progressivo aumento dei prezzi in assenza di un numero eclatante di sinistri, farsi delle domande sorge spontaneo, soprettutto stando a quanto sostenuto dagli automobilisti, per cui gli incidenti non sarebbero poi così tanti. A chi imputare la colpa del caro-polizze allora?

L’Osservatorio SuperMoney, portale di confronto delle principali assicurazioni online (da Generali a Quixa), ha raccolto i dati relativi a 350 mila preventivi effettuati sul portale nell’ultimo anno, considerando anche il numero di sinistri effettuati da ogni utente negli ultimi 5 anni. Secondo questo parametro, appena il 12,70% degli italiani al volante ne ha compiuto uno con colpa. Eppure il costo medio della polizza in Italia ammonta a 702,33 euro.
Il caso più emblematico è quello della Campania, dove a fronte di un campione di appena il 7,80% di automobilisti “imprudenti”, la polizza tocca la cifra record di 1.164 euro. Sembra dunque che la cattiva condotta non sia così determinante nella definizione del prezzo dell’Rc auto, influenzato piuttosto dall’alta percentuale di frodi assicurative. In effetti, se è legittimo il dubbio che le tariffe imposte dalle compagnie siano ingiustamente alte, lo è altrettanto quello riguardo alle possibili bugie affermate da chi sta al volante.

“Che gli italiani paghino troppo per l’assicurazione auto non è solo una spiacevole sensazione, ma un dato di fatto dimostrato da molte analisi – di febbraio quella dell’Antitrust italiano – che ci vedono al primo posto in Europa per i costi delle polizze assicurative. L’Italia del resto è un Paese dove si fanno tante frodi, soprattutto le cosiddette microfrodi, e quest’ulteriore dato di fatto tenderebbe a giustificare le compagnie assicurative nella loro corsa ai rincari. In realtà – commenta Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney – il nostro è anche il Paese in cui le stesse compagnie non sono impegnate nella lotta antifrode”

“Questo vuol dire –continua Manfredi – che si è innescato quel comodo circolo vizioso: voi frodate, tanto noi vi alziamo i prezzi, criticato giustamente dai consumatori. In attesa che venga istituzionalizzato un efficiente sistema antifrode, per difendersi dai rincari bisogna rimboccarsi le maniche, confrontare molto, visitare siti internet, sentire più agenti, perché questo è quello che può fare la differenza e ci sono tanti soldi in gioco.”

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