Anf giudica positivo il cambio di rotta del ministero della Giustizia sul praticantato di 18 mesi per gli avvocati.

“E’ certamente una vittoria dell’ANF, ma prima di tutto del buonsenso e dei giovani aspiranti avvocati. La decisione del Ministero della Giustizia di riconoscere che il tirocinio a 18 mesi previsto per l’accesso alle professioni regolamentate è applicabile a tutti, a prescindere dalla data di inizio è una scelta coerente con lo spirito della riforma e delle cosiddette liberalizzazioni.  

Viene corretta così la precedente interpretazione che era di segno contrario all’esigenza di rendere il mercato del lavoro più aperto e inclusivo, necessità fondamentale per il nostro Paese.”

Lo dichiara il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense, commentando la circolare emessa dal Ministero della Giustizia in merito alla durata del tirocinio previsto per l’accesso alle professioni regolamentate, a interpretazione dell’art 9, comma 6, del d.l. ‘Cresci Italia’.

“Il parere emesso dagli uffici di via Arenula in precedenza sulla norma contenuta nel decreto relativa alla fissazione dei termini massimi di durata del tirocinio per l’accesso alle professioni era incomprensibilmente discriminatorio, perchè andava a determinare casi di praticanti iscritti dopo il 24 gennaio 2012 che sarebbero riusciti a sostenere l’esame di avvocato con un anno di anticipo rispetto a chi, invece, si era iscritto anche solo pochi giorni prima di tale data.

Del tutto comprensibile era stata dunque la forte reazione dei giovani aspiranti professionisti, che l’ANF ha sostenuto con convinzione.

Oggi – conclude Perifano –  il ministro della Giustizia ha ragionevolmente rivisto la sua posizione, ed ha ridato alla norma il suo intento originario che è quello di favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.”

 

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