La soluzione più considerata dai risparmiatori per mettere al sicuro i propri soldi rimane quella di depositarli in banca. Prima di poter agire, una buona precauzione è quella di confrontare i conti corrente più convenienti in modo da indirizzare la propria scelta su quello dai costi inferiori e che offra le funzionalità necessarie all’utente. 

Per chi verte in condizioni particolarmente difficili sussiste inoltre la possibilità di aprire un conto corrente base, come previsto dal  Decreto Salva Italia, i cui servizi sono estramente limitati in virtù dei costi ridotti. Altroconsumo ha perciò svolto un’inchiesta per sondare il mercato bancario e scoprire quanto sia realmente accessibile il conto corrente base, ideato per consentire a pensionati e cittadini a basso reddito di ricevere lo stipendio (o, appunto, la pensione) tramite bonifico. Stando a quanto rilevato, questo prodotto sembra introvabile.

Per condurre l’indagine, l’Associazione si è avvalsa della collaborazione di una finta precaria, spedita in quattro banche differenti tra Milano e Roma con l’obiettivo di attivare un conto corrente low cost per l’accredito del proprio stipendio, senza ovviamente necessità di avere anche assegni, carte di credito o un conto deposito. Nonostante gli istituti siano obbligati ad offrire conti correnti base per l’utenza con operatività bancaria minima (la donna sosteneva di avere uno stipendio mensile di 1000 euro a fronte di un affitto da 300 euro mensili), nessun addetto o consulente ha fatto presente questa possibilità. 

Altrettanto ardua risulta la ricerca online, considerato soprattutto che ogni possibile riferimento al conto corrente base viene confinato sul fondo delle pagine con un carattere minuscolo o addirittura inserito solo all’interno di pagine i cui link risultano difficilmente raggiungibili dalla homepage.

Quella che Altroconsumo ha fatto venire a galla è una grave violazione dei diritti dei consumatori, considerando in particolare che il Decreto Salva Italia (quello elaborato dal governo Monti) dispone la gratuità del conto corrente per i lavoratori che fruiscono di uno stipendio o di una pensione inferiori ai 1500 euro al mese (l’Isee annuo non deve varcare la soglia dei 7500 euro). 

Altroconsumo aveva già svolto in passato un’indagine in merito prendendo di mira i costi del conto corrente ed evidenziando come il loro ammontare svelasse spese di gestione nettamente maggiori rispetto a quanto previsto dalla legge; la stessa Bankitalia lo scorso agosto aveva effettuato un richiamo sollecitando maggiore trasparenza in materia, ma evidentemente ogni appello si è rivelato fin qui inutile. 

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