Il Marocco non sarà coinvolto in una guerra con l’Algeria. E’ quanto assicura una fonte marocchina in reazione all’annuncio da parte di Algeri della morte di tre suoi cittadini in un attentato avvenuto lungo la strada che collega la città mauritana di Nouakchott con quella algerina di Ouargala, il primo novembre. Le autorità di Algeri si sono affrettate ad attribuire a Rabat la responsabilità dell’attacco, si presume aereo, con il quale sono stati colpiti tre camion che attraversavano la regione del Sahara. Da Rabat la replica è chiara:

“Se l’Algeria vuole la guerra, il Marocco no. Il Marocco non sarà mai trascinato in una spirale di violenza e destabilizzazione regionale. Se l’Algeria vuole trascinare la regione in guerra, con provocazioni e minacce, il Marocco non seguirà. Il Marocco non ha mai preso di mira e non prenderà mai di mira i cittadini algerini, indipendentemente dalle circostanze e dalle provocazioni. Il Marocco non si lascerà trascinare in una guerra con l’Algeria, in una spirale di violenza e destabilizzazione della regione, sulla base di accuse gratuite e del tutto infondate al regime algerino che ha perso il senso della ragione”.

La presidenza algerina non ha specificato il luogo esatto in cui è avvenuto questo bombardamento. Ma secondo il sito specializzato algerino menadefense.net, i camionisti algerini sono stati uccisi a Bir Lahlou. Secondo la fonte marocchina, quest’area è utilizzata esclusivamente da veicoli militari delle milizie armate del Fronte Polisario, i separatisti sahrawi, sostenuti dall’Algeria, che si battono per l’indipendenza dell’ex colonia spagnola.

“Siamo quindi sorpresi di vedere le autorità algerine menzionare la presenza di un camion che si dice si trovi in ​​questa zona, data la sua natura legale e il suo utilizzo per scopi militari”.

Ci sono però diverse zone d’ombra in questa storia. Dopo due giorni di silenzio, l’Algeria ha ufficialmente accusato le Forze armate reali di aver ucciso tre camionisti algerini sull’asse “Nouakchott-Ouargla” tramite un drone armato.

La presidenza algerina non ha specificato il luogo in cui sarebbero morti i tre algerini. I media del Polisario hanno parlato di “territori liberati”, cioè della zona cuscinetto ad est del Muro di Sabbia. Ma potrebbe trattarsi anche di un posto in Mauritania o in Algeria.

Un’omissione che non sarebbe la conseguenza di una comunicazione mal riuscita. Una cosa analoga è avvenuta il 14 ottobre quanto è stato annunciato un “attacco terroristico” in quella regione. Il ministero della Difesa algerino ha indicato il luogo dell’esplosione della bomba artigianale, localizzandola ai “confini occidentali del Paese, in località Deglen, comune di Béni Boussaïd, wilaya di Tlemcen”.

Questo chiarimento è stato omesso dal testo della presidenza mercoledì 3 novembre, quando i suoi servizi militari e di intelligence si sono presi il tempo di indagare prima di diffondere l’annuncio.

Inoltre, le immagini diffuse sui social network su questo caso aiutano a mettere in discussione la tesi dell’attacco da parte di un drone delle forze marocchine. Mostrano camion completamente carbonizzati che potrebbero essere opera di un incendio accidentale, di origine criminale o dell’esplosione di una mina, ha detto al sito “Yabiladi” una fonte della sicurezza che ha chiesto l’anonimato.

“Un attacco di un aereo senza pilota avrebbe polverizzato i veicoli e creato un cratere, la cui profondità avrebbe fornito informazioni sulla potenza e sul peso del missile utilizzato nell’operazione”.

Con questo annuncio, l’Algeria accentua la crisi con il Marocco, colpevole secondo il presidente Tebboune, di essere la causa di tutti i problemi del Paese. Le autorità algerine hanno annunciato lo scorso 13 ottobre di aver sventato un “complotto” volto a minare la stabilità del Paese. Sarebbe l’opera di una “organizzazione terroristica (…) che sposa la tendenza separatista”, con la complicità “dell’entità sionista e di uno Stato in Nord Africa”, alludendo al Marocco.

A questo obiettivo tradizionale della politica algerina, il Marocco, la comunicazione della presidenza algerina ora tocca di sfuggita anche la Mauritania. Una sorta di monito rivolto al presidente Mohamed Cheikh Ould El Ghazouani per fermare un possibile coordinamento militare e di sicurezza con il Marocco.

In dichiarazioni all’emittente satellitare “Al-Arabiya”, una “fonte marocchina di alto rango” ha negato qualsiasi raid contro obiettivi civili o militari in Mauritania o Algeria da parte dell’areonautica di Rabat. Il bombardamento aereo marocchino di camion algerini diretti in Mauritania è una storia “inventata” secondo questa fonte che ricorda come “le autorità mauritane hanno già smentito” la notizia. L’esercito mauritano ha negato il verificarsi di qualsiasi attacco all’interno del territorio nazionale.

“L’Algeria vuole creare una crisi per l’uso da parte delle Forze armate reali di droni che hanno sconvolto gli equilibri di forza nella regione”.