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Le prime notizie sull’uva più rinomata della Valpolicella risalgono al II secolo a.C. Ne parla anche Plinio il Vecchio, descrivendola come vitigno caratteristico della provincia veronese. In blend con rondinella e molinara, dà vita a due vini simbolo d’Italia, l’Amarone e il Recioto della Valpolicella. Fino a poco tempo fa i produttori che vinificavano la corvina in purezza si contavano sulle dita di una mano. Oggi è un esempio seguito da molti, che ha successo anche all’estero.
Narra una leggenda che le colline della Valpolicella erano coltivate tutte con uve a bacca bianca. Per difendere i vigneti, i contadini della zona sterminavano i corvi che si cibavano dei grappoli. Un giorno, però, un contadino trovò un corvo ferito, ne ebbe pietà e lo curò. Quando l’uccello fu di nuovo in grado di volare passando vicino ai suoi vigneti, trasformò l’uva da bianca in nera. Così, nacque il vitigno più rinomato della Valpolicella, caratterizzato da grappoli alati e spargoli, di medie dimensioni, acini ovali, di colore scuro, foglie non molto grandi.
Da quell’episodio leggendario, la corvina prese anche il nome.
Il vitigno, che non sembra derivare, né avere affinità con altri tipi di uva, ha un destino curioso. La varietà in sé è praticamente sconosciuta al grande pubblico, ma alcuni vini, cui dà origine in assemblaggio ad altre uve locali, l’Amarone e il Recioto della Valpolicella, sono famosi e ricercati in tutto il mondo.
E’ un’uva che dà risultati eccellenti, ma è molto difficile da coltivare: matura tardi e, nella zona del veronese, in autunno, è facile che piova; così, spesso, l’umidità rovina i grappoli.
Non sono molti i produttori che vinificano la corvina in purezza, essenzialmente per ragione economiche: vinificata da sola, infatti, si può fregiare esclusivamente del marchio Igt, mentre, unita alle altre uve locali, dà vita a vini doc prestigiosi, come il Valpolicella Classico, l’Amarone e il Recioto, molto più conosciuti e quindi più facili da vendere.
La corvina in purezza dà vita a un vino di colore rosso rubino intenso, corpo pieno, aroma fresco e profumo delicato, da bere tutti i giorni. Se invecchiata, invece, acquista di corpo, il sapore ha un tono speziato e diviene un vino da grandi occasioni.
Per capire in pieno le potenzialità del vitigno, consigliamo due etichette, entrambe di corvina al 100%. La prima è quella di Allegrini, titolare di una delle più celebri aziende agricole della zona; si tratta di un prodotto di fascia alta, ottenuto lasciando affinare la corvina in legno per 20 mesi e in bottiglia per altri 15,  e prodotto solo nelle annate più favorevoli.
La seconda è quella di Giuseppe Campagnola, che propone un vino fresco, di facile beva, da consumare entro qualche anno dalla vendemmia e con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Previo appuntamento, entrambi i produttori organizzano visite in azienda, degustazioni e vendita diretta.

I produttori consigliati

La_Poja_2004_Allegrini2Agricola Allegrini
La Poja: Corvina 100%
venduta, in loco, a 58,20 euro.
Via Giare 7, Fumane di Valpolicella (VR)
tel.  045 6832011, www.allegrini.it

071115151610_campagnola-corvina-agnellaCampagnola Giuseppe
Corvina Corte Agnella IGT corvina 100%:
venduta, in loco, a 6 euro.
Via Agnella 9, loc. Valgatara, Marano di Valpolicella (VR) tel.  045 7703900, www.campagnola.com

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