In una regione celebre per i vini rossi di grande struttura, nasce anche un ottimo bianco, tutelato con la DOC dal 1974 e con la DOCG dal 1998.

Le prime notizie certe del Cortese di Gavi si hanno in alcune lettere della seconda metà del Seicento, ma la coltivazione della vite nel territorio di Gavi è ben più antica, con notizie scritte a partire dal 1072. Il paese, al centro della Val Lemme, in provincia di Alessandria, è il cuore della produzione vinicola del Cortese, presente anche, secondo disciplinare, in altri dieci Comuni limitrofi, a ridosso del confine ligure.
Il vitigno è coltivato anche in provincia di Cuneo, in Oltrepo Pavese, nel Veneto occidentale e addirittura oltreoceano, a dimostrazione della sua grande adattabilità e fama e degli ottimi risultati che dà.
La fortuna del Gavi comincia a partire dal 1876, quando il marchese Cambiaso crea i primi impiantamenti a Cortese di grandi dimensioni e molti produttori seguono, nel giro di pochi anni, il suo esempio, complice anche la fillossera che nei primi anni del Novecento distrusse molte viti della zona, sostituite poi con il Cortese.
La pianta presenta foglia media, pentagonale e pentalobata, di colore verde cupo; i grappoli sono medio-grandi, di forma piramidale, con acini abbastanza grandi e di buccia sottile. Se vendemmiata precocemente l’uva dà vita a vini acidi, di colore e struttura leggeri, da consumarsi giovani, ideali come aperitivo; l’uva più matura, invece, rende vini di maggior struttura, che si possono affinare in bottiglia e arrivare a una buona struttura ed eleganza. Il Cortese di Gavi ha colore paglierino, più o meno tenue, con riflessi verdognoli; può essere sia tranquillo sia frizzante e ben si presta anche alla spumantizzazione, che gli conferisce una spuma fine e persistente e un sapore secco, armonico e gradevole.
Se bevuto come aperitivo va servito molto freddo, mentre a tavola va portato a una temperatura di 12° e abbinato ad antipasti, zuppe, primi piatti con sughi leggeri, pesce e secondi a base di carni bianche. E’ ottimo con il fritto di verdure e con un piatto della tradizione piemontese, i tajarin al tartufo. Le versioni più strutturate possono accompagnare anche formaggi erborinati e di capra.

I produttori consigliati
Cantina Produttori del Gavi
Molte le etichette presenti in cantina, di differente fascia di prezzo e gradazione alcolica. Quella consigliata per l’ottimo rapporto qualità/prezzo è:
Gavi del Comune di Gavi La Maddalena: venduto in loco a 5,50 euro.
Su richiesta, è possibile prenotare visite e degustazioni, come anche acquistare i vini prodotti.
Via Cavalieri di Vittorio Veneto 45, Gavi (AL), tel. 0143 642786, www.cantinaproduttoridelgavi.it

Broglia La Meirana
Il Doge Gavi DOCG: venduto in loco a 4,70 euro.
La Meirana Gavi DOCG: venduto in loco a 6,90 euro.
Villa Broglia Gavi DOCG: venduto in loco a 7,10 euro.
Bruno Broglia Gavi DOCG: venduto in loco a 12,20 euro.
Broglia Brut: Cortese di Gavi 100% Spumante brut metodo classico: venduto in loco a 12 euro.
Gavi DOCG Roverello. Spumante brut metodo charmat: venduto in loco a 7,10 euro
Su richiesta, è possibile prenotare visite e degustazioni, come anche acquistare i vini prodotti.
Località Lomellina 22, Gavi (AL) tel. 0143 642998, www.broglia.it

Azienda vitivinicola biologica Le Marne
Marne Bianco Gavi DOCG: venduto in loco a circa 6 euro.
Marne Oro Gavi DOCG: venduto in loco a circa 10 euro.
Su richiesta, è possibile prenotare visite e degustazioni, come anche acquistare i vini prodotti.
Salita Colla 22, Cadepiaggio, Parodi Ligure (AL), tel. 0143 681158, www.lemarne.net

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