Continuiamo a muoverci nel solco delle domande di natura esistenziale: “gallina vecchia fa buon brodo?” ma se il brodo è già di per sé vecchio, non è forse il caso di metterci una gallina nuova? Inizio criptico? Ok ci riprovo.

Come si fa a dare nuova energia ad un format che ha già qualche anno e che, essendo un brand di successo, continuerà ad essere prodotto e prodotto e prodotto? L’esempio di questa settimana è X-factor.  successo planetario, giunto in Italia alla sua settima edizione. Un tempo si diceva che le coppie al settimo anno entravano in crisi e il nostro rapporto con la tv può essere paragonato ad un rapporto di coppia (con la pay tv ci chiede pure gli alimenti senza nemmeno entrare in regime di separazione)  quindi per evitare che il tutto si logori e che un’avvenente distrazione ci porti fuori strada ecco che arrivano le novità a rinnovare la nostra fedeltà. E allora che si fa? Se da un lato gli autori (eh si pare che ancora esista la figura mitologica dell’autore in grado di partorire qualcosa di magari non condivisibile ma almeno ascrivibile alla categoria delle idee) decidono di puntare sul filone “riscatto”, della serie XFactor ti dà quell’opportunità che finora non hai avuto dalla vita fosse anche solo quella di dimostrare al mondo di avere coraggio a cantare su un palco davanti a un pubblico, dall’altro riescono in un colpaccio davvero epocale! Sto parlando della vera grande novità di questa edizione di Xfactor: la presenza come quarto giudice di una popstar di livello internazionale come Mika! E non sono Mika bruscolini…

Non so se la scelta sia caduta su di lui perché è uno dei pochi in circolazione a saper parlare il nostro difficile idioma (Banderas non fa testo: non solo è spagnolo, quindi avvantaggiato ma ormai è impegnato a parlare con le galline animatroniche e con i biscotti del Mulino Bianco) fatto sta che, chapeau, hanno portato a casa il vero “quid” altro che Angelino Alfano! Mika è perfetto! Cioè no, è perfetto, Mika… vabbè ci siamo capiti. E’ credibile, competente, se ti dice una cosa, ti dà un consiglio o ti muove una critica lo fa da quel piedistallo costruito con la materia prima nobilissima di milioni di copie di dischi venduti altro che Arisa (con tutto il rispetto) o uno di quei cantanti che ormai vediamo esibirsi sui palchi allestiti nei centri commerciali!

Con la scelta del cantante libanese naturalizzato inglese (sia lodata Wikipedia) si solletica da un lato il nostro proverbiale provincialismo al quale non basta più l’appuntamento Sanremese con la superstar esotica e dall’altro si da all’edizione italiana quel respiro international che potrebbe addirittura aprire le porte ad una vendita all’estero dell’edizione italica. La presenza della giovane popstar classe 1983 è talmente “alta” in termini di carisma da mettere forse in difficoltà i giudici veterani: la Ventura sembra avere un senso solo durante i break pubblicitari quando fa il testimonial delle telepromozioni (gli altri tre, per un motivo o per un altro sono tagliati, fuori), Morgan è in affanno e cerca il consenso e l’approvazione di Mika, giusto Elio non sembra turbato del nuovo arrivo, ma Elio è imperturbabile per definizione. Insomma, il nuovo ingrediente ha dato un sapore totalmente nuovo al format e lo si capisce dal fatto che su Twitter, a parte il solito botta e risposta tra i vari protagonisti della tv, si parli fondamentalmente di XF7 (e di Pechino Express per essere precisi). Mika fa tendenza persino col suo modo di storpiare l’italiano: il suo “ciusare” (derivato da “choose”, lui lo usa per dire “scegliere”) è il degno erede di Don Lurio di cui le nuove generazioni  ignorano l’esistenza. E se pensiamo che lo spettacolo vero e proprio non è nemmeno cominciato e che siamo solo nella fase delle audizioni si prospetta all’orizzonte un grandissimo successo generalista su di una tv pay.

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