Non distante dalla palude Kalderolija, al confine tra il fetido regno di Marhony e la nebbiosa vallata di Böszii, in un oscuro antro alle pendici del vulcano di polenta risiede Mario Bjorghezius, imperdonabile blasfemia della natura.
 A chilometri di distanza le armate nemiche sono assalite dal pestilenziale olezzo di mortadella guasta propagato dalle sue ascelle muschiate. La terra sussulta sotto il peso della sua corazza di adipe e taleggio, mentre il suo raggelante grugnito annuncia una nuova guerra santa. Il tremolio della sua molle pappagorgia erutta apocalittiche minacce contro i neri, contro i rossi e contro tutti gli avversari del supremo impero padano.

Da Thor-Yno alle miniere di gorgonzola
Cacciato dalla landa elvetica e schifato dalla sua città natale Thor-Yno, Bjorghezius è l’unico tra gli unti signori del nord ad aver combattuto gli invasori a zampe nude. Tutta la contea ricorda l’eroica fiaccolata che si concluse con l’incendio di un accampamento di nomadi. E come tralasciare la morsa letale con cui ha sconfitto un indemoniato sobillatore marocchino di 12 anni? Malgrado ciò, dopo l’ultima, inaudita sventagliata di percosse nei suoi confronti, anche al primo troll europarlamentare è concessa la meritata sosta e il sommo arconte Kalderolij dichiara solenne la tregua: “siamo stufi di prendere sberle”. Fu così che la compagnia del manganello tornò nelle miniere di gorgonzola da dove era venuta.

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