I fascisti del nuovo millennio hanno la memoria resettata e sono programmati per mimetizzarsi tra i partiti, simulando interesse per la politica.

L’interruttore comportamentale è stato spostato da violenza fisica a violenza verbale e l’hard disk non presenta segni di sistemi ideologici precedenti.
È così che i “nazibot” sono sopravvissuti, mischiandosi alla folla grazie a delle rinnovate capacità mutaforma. La trasfigurazione da picchiatori a parlamentari è da anni un successo: Fini che visita Israele e abiura il fascismo e Alemanno che accoglie il gay-pride a Roma sono i primi riuscitissimi prototipi della mutazione bifronte. Il passo successivo è l’invasione mediatica, che vede in trincea il ministro della difesa Ignazio La Russa, investito da una pioggia di fischi comunisti sul tappeto rosso del Festival del Cinema di Roma. Messo sotto stress, il monociglio da battaglia individua un facinoroso (Claudio Amendola) e lo addita come “stronzo”, in quanto lavoratore di Mediaset e dunque al soldo di Berslusconi. La scheda cerebrale va in tilt e La Russa dimentica di avere lo stipendio più alto di tutti i ministri italiani e soprattutto di aver chiamato i propri figli Geronimo, Lorenzo Cochis e Leonardo Apache. La stessa avaria colpisce Alessandra Mussolini, che dall’autorevole pulpito del Grande Fratello si scaglia contro la nudità ostentata di questi tempi, mentre nel 1983 è apparsa su ben due copertine di Playboy. Un’agenzia dell’ultimo minuto riporta che Gasparri è stato avvistato alla festa dell’Unità mentre insultava il complesso che ha sbagliato gli accordi di Bandiera Rossa.

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