Lapo Elkann, classe 1977, nipote di Gianni Agnelli. A essere buoni la biografia potrebbe finire anche qui. Ma il curriculum di questo stralunato vincitore della lotteria ereditaria è ricco di imprese da ricordare.
Ram… pollo ruspante
Dopo aver studiato a Parigi e a Londra, il giovane Lapo sviluppa uno strano accento latino-balcanico e per reazione perde l’uso del congiuntivo. Si traveste quindi da operaio, lavora sotto falso nome presso la Piaggio e partecipa a uno sciopero contro la stessa fabbrica, di proprietà del cugino Giovanni. Per evitare la tragedia viene ammesso nell’azienda di famiglia, trasformandola nella fabbrica di Willy Wonka con la produzione dei cioccolatini targati “Fiat”. Mette la sua vita a repentaglio con un aperitivo a base di cocaina ed eroina, va in coma e al suo risveglio ci tiene a precisare che “chiamarmi Lapo mi consente di omettere il cognome”.

Il Lapo perde il pelo ma non il vizio
Qualche anno dopo si teletrasporta alla partita di basket NBA tra i Lakers e i Toronto Raptors e all’ultimo minuto afferra la palla, facendo vincere i Lakers. Si giustifica: “non sono un esperto di basket”. Recentemente ha imparato a guidare, ma non a parcheggiare e con il suo SUV a fantasia mimetica militare ha bloccato il tram a Milano e poi una zona di carico e scarico a Torino. Il risultato è una doppia multa di circa 1.500 euro, lo stesso prezzo di un paio di occhiali da sole del suo marchio Italian Independent. Nonostante tutto, noi vogliamo ricordarlo così, come si legge sul suo sito ufficiale: un “creative enterpreneur”.

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