Ribrezzo, fastidio fisico, brividi rettali. Questo deve aver provato l’ignoto passante che si è avventurato nella chiesa della Beata Vergine di Lourdes di Conegliano Veneto (Treviso).

È qui che il costipato fuggiasco, colto da improvviso stimolo intestinale, ha dato sfogo ai propri bisogni. Molte persone vanno in chiesa per sfogare le proprie frustrazioni, per aggrapparsi a idoli invisibili e per regalare soldi ai ministri in tonaca. C’è invece chi ci va per cagare nel confessionale. E giù schizzi, spruzzi e sgommate dietro la tendina e per completare l’opera si pulisce il culo con la stola del prete. Un atto provocatorio contro il male che affligge la nostra penisola (e non solo) da più di duemila anni? Il desiderio di restituire la merda che il Vaticano erutta sull’umanità? O costui ha semplicemente confuso il confessionale per un bagno pubblico? Sia come sia, il parroco Don Lorenzo, di fronte al blasfemo e odoroso souvenir del brown-bloc, ha commentato “in che brutto mondo viviamo”. Ma a parte la spiegazione autoreferenziale, Don Lorenzo è già sulle tracce del defecatore mannaro, incastrato dalle telecamere che “per sicurezza” riprendono i fedeli, ma non la sacrestia. La giunta comunale ha già approvato il testo del referendum: più gabinetti pubblici oppure carta igienica nei confessionali con bidè all’acquasanta.

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