Comunione e Liberazione è una delle tante micro sette cattoliche che infestano la civiltà come larve su una carcassa.

La solita pagliacciata che tra spiriti invisibili e comandamenti arretrati si muove al limite della circonvenzione d’incapace. I suoi tentacoli si allungano sulla politica, sull’università, sull’editoria e forse anche sulle rivendite di porchetta.

Contro l’aborto, contro il divorzio, contro la scuola laica e contro i lecca lecca, Comunione e Liberazione fa di tutto per ostacolare i mulini a vento del progresso. Una volta l’anno questi spensierati censori si riuniscono in una grande festa che celebra l’idolatria con i soldi pubblici delle regioni italiane. Scopo del famigerato meeting è propagare un’onda di noia mortale causata dall’alta concentrazione di tristi bigotti. Tuttavia, andando più a fondo nella questione, un volontario presente all’infausta assemblea rivela il vero volto del movimento ecclesiale cattolico. In un’intervista al quotidiano Italia Oggi, Fabio di 20 anni afferma che il suo lavoro consiste nel contare i piselli disegnati nei bagni pubblici della struttura che ospita il meeting. Un ruolo fondamentale, che mette in pratica gli insegnamenti dei grandi maestri della chiesa, educando a far di conto e insieme a riconoscere una cippa di cazzo. 

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