Al Bano Carrisi, il contadino con l’hobby della musica, ha finalmente rivelato la sua vera attività di cacciatore di demoni.

Il principe degli inguardabili musicarelli anni ’60 ha incontrato ogni sorta di avversità, dal divorzio alla perdita di una figlia, e il dubbio che dietro ci fosse lo zampone del diavolo, negli anni si è fatto sempre più insistente. “Il demonio fa parte della cultura della mia terra. Quando Romina e Ylenia presero certe strade, la presenza del male era tangibile, Satana attacca sempre i più deboli”. Questo è il bilancio della vita di Al Bano, che da cattolico perseverante non può non prendersela con il vecchio satanasso che tanto spaventa i bifolchi.

Il maligno è poi identificato con un’altra religione e lo scisma con Romina Power diviene irrecuperabile: “si era avvicinata al buddismo. Un giorno ha spostato la statua della  Madonna sostituendola con quella di Ganesh, mi ribellai”. Il sacrilegio in casa non è permesso e di fronte a tutte queste sciagure perfino frate Al Bano inizia a bestemmiare, a denunciare Michael Jackson e a scolarsi botti di vino autoprodotto. Ma a un certo punto, l’illuminazione: “più facevo il segno della croce e più percepivo che la presenza del diavolo, a fatica, si allontanava”. E infine, la consapevolezza: “dio c’è, lo devi trovare”. Al contrario di quanto si pensa, il rustico canzonettiere, non è un catalizzatore di sfiga, ma un amuleto vivente che in mano a un esorcista potrebbe sconfiggere per sempre Belzebù.

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